In un panorama in cui le iterazioni sempre più avanzate dei PC vantano dotazioni impressionanti di RAM e core all’interno delle CPU, emerge un progetto che sembra sottrarsi alla logica convenzionale della costruzione dei computer.
Si tratta di una workstation mobile proposta da una giovane start-up, un laptop che promette di mostrare una potenza tale da sovrastare in ogni campo i più moderni elaboratori. Con un totale strabiliante di 192 core e una RAM DDR5 da 3TB, questa innovazione solleva interrogativi sulla sua accessibilità e tangibilità. La possibilità di acquistare, visionare o interagire con questo straordinario dispositivo potrebbe rappresentare un enigma senza risposta immediata.
Il laptop e la sua RAM “Infinita”
La differenza tra un normale elaboratore e una workstation si manifesta in un mercato particolare, caratterizzato da computer dotati di specifiche superiori a quelli comunemente reperibili nei negozi di informatica.
Queste macchine non sono orientate alla sfida di far girare videogiochi; piuttosto, sono progettate con scopi distinti, principalmente per eseguire complessi calcoli scientifici
. Le workstation rappresentano, quindi, un’assemblea di potenza informatica dedicata a compiti più specializzati e avanzati.
Nel vasto panorama delle necessità informatiche, alcuni utenti, come coloro che si dedicano ad operazioni elaborate, possono trarre vantaggio dalla potenza superiore offerta da una workstation rispetto ai tradizionali laptop o desktop. In questo settore in continua crescita, il progetto di Mediaworkstation sembra andare oltre ogni immaginazione.
L’idea di una workstation con sei schermi interconnessi, alimentata da due AMD Epyc Genoa ZEN 4 con 96 core ciascuna, e dotata di 3 TB di RAM DDR5, due GPU, cinque unità di memoria, e un SSD modello M.2NVE, accompagnata da sei ventole di raffreddamento e un consumo di circa 2 kW, evoca l’immagine di un oggetto degno di un film fantascientifico. Tuttavia, questo straordinario dispositivo sembra essere misteriosamente scomparso nel nulla insieme alla società che lo aveva presentato solo alcuni mesi fa.