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Allarme radiazioni smartphone: quanto sono pericolose?

Il dibattito sulla nocività delle radiazioni emesse dagli smartphone ha assunto un nuovo aspetto alla luce di una classifica pubblicata dall’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni. In questa graduatoria, gli smartphone di Xiaomi hanno destato particolare preoccupazione, piazzandosi ai vertici della lista. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, al momento, la ricerca non ha fornito risultati definitivi sulla nocività di tali radiazioni, creando un dilemma della reale influenza sulla nostra salute.

Il rapporto quotidiano con gli smartphone, divenuti ormai oggetti imprescindibili nella vita di tutti i giorni, solleva interrogativi sulla potenziale nocività delle radiazioni che emettono. Sebbene gli effetti non siano immediatamente potenti, gli esperti sconsigliano l’utilizzo eccessivo, specialmente in prossimità della zona cerebrale. Alcuni studi hanno anche indicato che il calore prodotto dagli smartphone potrebbe causare danni biologici, con una correlazione tra l’uso intensivo e l’infertilità maschile.

Modelli di smartphone che emettono più radiazioni secondo le ricerche

In passato, uno dei dispositivi con i livelli più elevati di radiazioni era il Motorola Edge, registrando 1,79 W/Kg quando tenuto vicino all’orecchio e 1,68 W/Kg se posizionato costantemente vicino al corpo. Recentemente, altri cellulari che sono stati identificati con valori significativamente alti includono il Huawei Mate 9, con una misura di 1,69 W/Kg, e lo Xiaomi A1, che ha registrato 1,75 W/Kg. Queste cifre rappresentano le emissioni di radiazioni specifiche assorbite dal corpo umano e sono importanti per chi è attento alle potenziali esposizioni a lungo termine.

L’analisi condotta dall’ente tedesco ha rivelato inoltre un trend particolare: i dispositivi cinesi, soprattutto quelli di Xiaomi, dominano la lista degli smartphone che emettono i livelli più elevati di radiazioni. I modelli Mi A1 e Mi Max 3 si posizionano rispettivamente al primo e secondo posto, seguiti da OnePlus 6T.

Tutti i telefoni menzionati superano ampiamente i limiti dettati dagli esperti, suscitando ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza. Benché l’Unione Europea abbia delimitato il valore massimo SAR a 2 w/kg (Specific Absorption Rate), ciò rimane un suggerimento senza un obbligo vincolante. L’Indice di Assorbimento Specifico (SAR), quantifica l’energia assorbita dal corpo umano quando si utilizza uno smartphone. La ricerca continua a cercare chiarezza su questo fronte, mentre i consumatori si trovano a fare scelte consapevoli in un mercato sempre più complesso e tecnologicamente avanzato. La consapevolezza e la ricerca indipendente rimangono fondamentali per guidare le decisioni degli acquirenti.

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Pubblicato da
Rossella Vitale