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Tim Cook svela il futuro con l’Apple Vision Pro

Tim Cook, CEO di Apple, condivide un viaggio nel tempo che risale a sei, sette o forse otto anni fa, quando ha sperimentato per la prima volta quello che oggi conosciamo come Apple Vision Pro. Il palcoscenico di questa epica avventura era il Mariani 1, un edificio segreto nel vecchio campus di Infinite Loop. Cook descrive l’incontro con la Vision Pro come una rivelazione, un’esperienza che ha suscitato una visione del futuro tanto strabiliante da cambiare il corso della storia.

L’Apple Park, attuale sede di Apple, ospita il racconto di Cook su quel giorno epocale. L’edificio segreto, noto come una delle strutture “clandestine” di Apple, è il luogo dove nascono le innovazioni più sorprendenti. Cook rivela di essere stato introdotto alla Vision Pro da Mike Rockwell, vicepresidente del Vision Products Group di Apple, definendola una macchina “mostro” che avvolgeva la testa con schermi e telecamere. Non solo una cuffia, ma un’esperienza sensoriale che ha portato Cook sulla “luna” della tecnologia.

Il viaggio da “mostro” a Apple Vision Pro

Cook sottolinea che l’ Apple Vision Pro iniziale era ingombrante e rumorosa, collegata a un supercomputer, ma aveva già colpito il CEO con la consapevolezza che rappresentava il futuro dell’informatica, dell’intrattenimento e dei ricordi. La sfida per gli ingegneri Apple era ora ridurla alle dimensioni di un paio di occhiali.

Ma finalmente ora il momento è arrivato. Il primo Vision Pro, un elegante cubo bianco delle dimensioni di una scatola da scarpe, è pronto per arrivare nei negozi. L’entusiasmo è palpabile, con decine di migliaia di appassionati e early adopter che hanno già effettuato il preordine. Ma, la sfida ora è convincere il pubblico generale che questo dispositivo, al costo di 3.500 dollari, è essenziale per trasformare il modo in cui viviamo e lavoriamo.

La sfida di conquistare il pubblico

Cook riconosce la sfida di far adottare la Vision Pro al grande pubblico, ma le testimonianze di personaggi del calibro di James Cameron e Jon Favreau suggeriscono che la Vision Pro è più di una semplice cuffia. I registi si dichiarano “sbalorditi” dalla tecnologia, prospettando nuove frontiere narrative e possibilità di storytelling rivoluzionarie.

La Vision Pro, in contrasto con le cuffie VR tradizionali, offre un’esperienza completamente nuova. La realtà aumentata si fonde con il mondo reale, permettendo agli utenti di interagire con le icone delle app e gli oggetti digitali con le proprie mani, senza controller. Cook afferma che viviamo in un mondo 3D, ma i contenuti che consumiamo sono ancora prevalentemente piatti.

 

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Pubblicato da
Ilenia Violante