L’intelligenza artificiale, abbreviata AI, ormai è ovunque. Troviamo le sue tracce principalmente in rete, vedendo sempre più testi e pagine generate attraverso l’AI. Agli utenti quindi è sorta la fatidica domanda: “Come facciamo a riconoscere un testo generato dall’intelligenza artificiale?”.
Non esistono delle procedure precise per riconoscere se un testo è generato dall’intelligenza artificiale. Però ci sono dei segnali che riescono ad aiutarci. Analizziamo insieme questi segnali. Il primo è dipeso dall’autorevolezza dell’autore e della relativa fonte. Dopo lo scandalo dei testi generati dall’AI della testata CNET, ha incoraggiato infatti ad altre testate giornalistiche a mettere al bando l’intelligenza artificiale per generare articoli. Detto ciò l’autorevolezza della fonte ci aiuta a capire se un articolo è scritto dall’AI, perché se ci imbattessimo in un articolo di una testata giornalistica a noi sconosciuta, e senza avere un riporto al nome dell’autore, molto probabilmente è stato scritto dall’AI. Mentre possiamo capire
se un articolo è scritto da una persona, possiamo vedere oltre alla fonte e al nome dell’autore, anche la presenza sui social dell’autore stesso.Per avere una maggiore sicurezza, sul web c’è la disponibilità di tanti “Detection Engine“. Questi ultimi hanno la capacità di analizzare dei testi e varie pagine web per riscontrare se c’è presenza dell’intelligenza artificiale. Quindi questi siti stanno dando grande aiuto agli utenti per rilevare la presenza di AI, anche se questa ha comunque rilevato dei problemi. Infatti la probabilità che questi Detection Engine riescano a rilevare che un testo è scritto dall’AI è piuttosto bassa, ci aspetteremo in un futuro poco lontano dei perfezionamenti per alzare la probabilità.
Anche la nostra mente riesce a capire se un articolo è scritto da AI o meno. Infatti l’intelligenza artificiale quando scrive un testo non presenta emozioni, non considera dei concetti come ovvi all’essere umano. Inoltre l’AI non può aggiungere degli aneddoti o delle esperienze personali, come comunque molti giornalisti.