In un’intervista recente, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato con entusiasmo il lancio di un piano nazionale volto a implementare la produzione di energia attraverso i Small Modular Reactors (SMR), conosciuti come piccoli reattori nucleari. Questa prospettiva segna una svolta significativa per l’Italia nel settore energetico, aprendo la strada a una nuova era di approvvigionamento elettrico.
Secondo il dottor Marco Casolino, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), gli SMR operano sul principio della fissione nucleare, sfruttando il decadimento controllato dell’uranio per generare calore termico. Questo processo, come spiegato dal dottor Casolino, è alla base di tutti i reattori a fissione nucleare. Tuttavia, la novità degli SMR risiede nelle loro dimensioni ridotte, con una capacità di produzione energetica inferiore ai 300 megawatt.
Il funzionamento di base prevede l’arricchimento dell’uranio con isotopi che inducono la reazione a catena controllata, producendo calore termico. Questo calore viene poi utilizzato per riscaldare l’acqua, che, a sua volta, aziona le turbine per generare energia elettrica. Il dottor Casolino sottolinea la sicurezza intrinseca
di questa tecnologia, in quanto la reazione nucleare è regolata da moderatori che mantengono l’equilibrio tra la produzione e l’arresto della reazione.Gli SMR presentano diversi vantaggi, afferma il ministro Pichetto Fratin. Tra questi, costi ridotti, tempi più rapidi per l’entrata in funzione, maggiore sicurezza e un impatto ambientale limitato in termini di suolo occupato. Inoltre, tale scelta sembra essere mirata a rispondere alle esigenze di un Paese come l’Italia, che richiede soluzioni energetiche flessibili e compatibili con il suo contesto territoriale. Sebbene la tecnologia dei mini reattori sia ancora in fase di sviluppo, il dottor Casolino evidenzia l’esistenza di un prototipo funzionante in Russia orientale presso l’Accademia Lomonosov. Diverse nazioni stanno già investendo nella costruzione di progetti simili, dimostrando un crescente interesse verso questa forma di produzione di energia.
Il piano annunciato prevede l’introduzione degli SMR in Italia entro 6 o 7 anni, aprendo nuove prospettive per l’indipendenza energetica. L’adozione di piccoli reattori nucleari sembra essere un passo deciso verso un futuro energetico sostenibile e efficiente, secondo le dichiarazioni del ministro e l’analisi del dottor Casolino.