Apple ha annunciato il via libera ai marketplace alternativi su iOS per far si che si possa installare da App Store alternativi dei software richiesti; questo però tutto controllato da Apple stessa dato che ha creato un organizzazione apposita per pubblicare app. La creazione di nuovi marketplace potrà tuttavia essere fatta soltanto da multinazionali che potranno permettersi di rispettare i requisiti imposti dalla casa, come una lettera di 1 milione di euro fornita da un istituto di credito.
Questa lettera viene vista come una garanzia con cui la banca potrà coprire delle mancanze dell’ azienda, facendo così però vengono escluse da questa novità le piccole e medie imprese che vorrebbero intraprendere questo marketplace. Oltre a questo Apple ha introdotto nuove condizioni commerciali chiamate Core Technology Fee che dovranno essere accettate dalla società che intende pubblicare nuove app su siti alternativi.
Apple, nuove regole per i marketplace
Apple aggiunge alle condizioni commerciale anche alcune tariffe che riguardano il 10% per gli sviluppatori piccoli e 17% per i grandi sviluppatori e tariffa da 0,50 euro per ogni prima installazione annuale che sarebbe ogni tipo di download che l’ utente fa sulla piattaforma Apple. Quindi per il primo milione di installazioni l’ azienda non dovrà pagare nulla, dopo però pagherà 0,50 euro per ogni installazione eseguita; per agevolare la comprensione della spesa che uno sviluppatore deve intraprendere, Apple ha messo a disposizione uno strumento online con Core Technology Fee.
Quindi se uno sviluppatore pubblicherebbe un’ app gratuita ma con milioni di download, quest’ ultimo dovrebbe pagare comunque una grande somma ad Apple; questo è giusto per mantenere l’ infrastruttura in piedi, però limiterebbe l’ utilizzo dei marketplace alternativi soltanto alle grandi multinazionali. Perché così facendo vengono meno le app gratuite dato che comunque lo sviluppatore dovrebbe pagare la retta alla Apple e vengono incentivate le app a pagamento per garantire un ricavo dall’ azienda.