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Bitcoin USA: il mining occupa più del 2% della produzione elettrica

La recente attenzione posta dal governo degli Stati Uniti sulla questione degli Exchange Traded Funds (ETF) legati al Bitcoin ha riacceso i riflettori sulla popolare criptovaluta. Inoltre, ha portando alla luce una nuova prospettiva: l’impatto energetico del mining di criptovalute. Un’analisi preliminare condotta dall’Energy Information Agency (EIA) ha, infatti, rivelato che le operazioni su larga scala legate alle criptovalute stanno consumando oltre il 2% dell’energia prodotta negli USA.

Secondo quanto riportato da Ars Technica, le stime variano dallo 0,6% al 2,3%. C’è però da considerare che anche il limite inferiore di questa gamma rappresenta comunque una percentuale significativa dell’intero consumo energetico nazionale. Questa statistica ha suscitato preoccupazioni e ha sollevato domande sull’impatto ambientale delle attività legate alle criptovalute, in particolare del mining di Bitcoin.

Produzione energetica e Bitcoin

Per comprendere appieno l’entità di questo consumo energetico, è utile confrontarlo con altre realtà. Attualmente, i consumi del mining, che si basa sempre più sull’utilizzo di hardware specializzato in impianti dedicati, equivalgono essenzialmente ad aver aggiunto un intero Stato alla rete energetica degli Stati Uniti. Il tutto nel breve arco di soli tre anni. Questo dato ha spinto l’agenzia statistica e analitica del Dipartimento dell’energia

degli Stati Uniti a esaminare più approfonditamente le implicazioni energetiche del settore crypto.

Una delle scoperte più interessanti dell’analisi è che gran parte delle operazioni di mining di bitcoin avviene in strutture situate in Texas e nelle vicinanze di New York. Questi luoghi sembrano essere i principali centri di attività di mining. Questo dettaglio solleva ulteriori interrogativi sulle dinamiche geografiche e sulle variazioni di impatto ambientale in diverse regioni degli Stati Uniti.

Per approfondire ulteriormente i dettagli emersi da questa analisi preliminare, è possibile consultare direttamente il rapporto pubblicato sull’Energy Information Agency il 1 febbraio 2024. Il documento fornisce un quadro dettagliato delle implicazioni energetiche del mining di criptovalute. Inoltre, potrebbe influenzare futuri dibattiti e decisioni politiche in merito al settore crypto negli Stati Uniti.

La questione dell’impatto energetico legato al mining di criptovalute è diventata un tema centrale di discussione. Mentre il settore crypto continua a evolversi, è probabile che questa analisi del consumo energetico rappresenti solo l’inizio di una serie di dibattiti. Questi, incentrati soprattutto sulla sostenibilità e sulla regolamentazione delle criptovalute.

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Pubblicato da
Margareth Galletta