Oltre 30 Paesi hanno deciso di riunirsi per firmare un accordo internazionale volto a liberarsi degli “hacker su commissione” e sfuggire agli attacchi informatici mirati.
Il vice primo ministro del Regno Unito, Oliver Dowden, condurrà una conferenza in collaborazione con figure di spicco della Francia per ufficializzare l’accordo. Paesi e aziende di rilievo discuteranno su come affrontare il mercato in costante evoluzione con i rispettivi rischi e danni causati spesso da attacchi informatici, di lieve o maggiore entità. Nei casi più gravi intaccano non solo la sicurezza di singole aziende ma anche di milioni di utenti e la sicurezza nazionale del Paese stesso di riferimento. Quest’accordo è stato fortemente voluto anche da aziende come Apple, BAE Systems, Google e Microsoft.
Secondo il National Cyber Security Centre (NCSC) del Regno Unito, ogni dieci anni c’è un incremento esponenziale e imprevedibile dei rischi online e dei cyber attacchi. Più aumentano i dispositivi e le tecnologie pensate per proteggere chi li possiede e più gli hacker trovano nuovi modi per infiltrarsi. La proliferazione di strumenti di intrusione informatica disponibili in commercio è un problema persistente che potrebbe sfuggire di mano da un momento all’altro.
Nuovo accordo firmato da oltre 30 Paesi in tutto il mondo per sfuggire alle minacce degli attacchi hacker
L’NCSC stima che ciò stia accadendo su larga scala e che migliaia di individui vengano presi di mira a livello globale ogni anno, senza sosta. La società ritiene che i cosiddetti hacker su commissione siano i principali artefici dei danni causati. Sono assunti per svolgere attività di spionaggio per conto delle aziende verso la concorrenza, mettendo a repentaglio la sicurezza degli utenti che ne pagano le conseguenze.
L’accordo che mira a debellare queste minacce prende il nome di Pall Mall Process. Verranno prese in considerazione misure per scoraggiare comportamenti irresponsabili e modi per migliorare la trasparenza e il controllo all’interno del settore. Il direttore delle operazioni dell’NCSC, Paul Chichester, dichiara: “La proliferazione di strumenti di intrusione disponibili in commercio è un problema sempre più evidente. È interessante vedere una comunità così ampia riunirsi per discutere su come possiamo far funzionare meglio i sistemi di sicurezza adottati”.