Il mondo dei social media, una volta dominato dalle esplosioni di crescita e dai miliardari assegni di acquisizione, sembra ora essere immerso in un periodo di consolidamento e riflessione. Snap Inc., la società dietro la popolare app Snapchat, è l’ultima vittima di una serie di sfide nel mercato dei social media, annunciando tagli significativi al personale nelle prime settimane del 2024.
Le dinamiche del mercato stanno cambiando, e anche i giganti come Snap Inc. non sono immuni dal periodo di crisi e rincari dei prezzi che si stanno manifestando a livello mondiale. La società ha dichiarato di dover affrontare una riduzione del 10% della sua forza lavoro, una mossa che si tradurrà in oneri significativi, compresi costi di licenziamento e spese future in contanti.
Ora anche Snapchat è in crisi
La corsa perenne nel mercato dei social media ha dunque colpito duramente anche Snap Inc., che ha visto crollare le entrate pubblicitarie negli ultimi anni. Le nuove impostazioni sulla privacy degli utenti hanno contribuito a questo declino, creando sfide nella profilazione degli utenti e nel targeting pubblicitario. Questo non è l’unico colpo subito dall’azienda. Questa, infatti, solo quattro mesi fa è stata costretta a chiudere una divisione dedicata alla realtà aumentata, con conseguente eliminazione di 170 posti di lavoro.
La riduzione del personale non è un fenomeno isolato, riservato solo a Snapchat. Nel corso dell’ultimo mese, infatti, oltre 100 aziende tecnologiche, tra cui colossi come Microsoft, Google, Amazon e Salesforce, hanno annunciato licenziamenti, coinvolgendo complessivamente circa 32.000 dipendenti. Questa tendenza, profondamente negativa per i lavoratori, è stata accolta positivamente dagli investitori. Infatti, alcune aziende come Meta e Amazon hanno visto un aumento combinato di circa 336 miliardi di dollari di valore di mercato, dopo aver superato le stime sugli utili trimestrali e annunciato tagli dei dipendenti.
Questa tendenza però sembra non valere per Snap Inc. che dopo l’annuncio dei tagli ha sperimentato una reazione diversa dai mercati finanziari. Il valore delle sue azioni, infatti, è scivolato di oltre il 3%, indicando una certa preoccupazione o incertezza persino tra gli investitori riguardo al futuro della società. La situazione riflette il clima mutevole e competitivo del settore tecnologico, dove le aziende sono costantemente alla ricerca di nuove strategie per mantenere la loro competitività e adattarsi a un panorama in continua evoluzione.