Il Parlamento si pone l’obiettivo di garantire l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale «sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente», permettendo ai cittadini di convivere senza alcuna preoccupazione con i vantaggi offerti dalla nuova tecnologia.
L’AI Act rappresenta un punto di svolta per l’Unione Europea, che dimostra di prendere consapevolezza dell’influenza sempre maggiore esercitata dall’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale negli ambiti più disparati. Tenendo conto dei vantaggi offerti dalla tecnologia e dei rischi ai quali potrebbe andare incontro la società tutta, l’UE propone quindi delle regole differenti in base al livello di rischio rappresentato dai singoli sistemi, considerando inaccettabile l’applicazione dell’intelligenza artificiale mirati alla classificazione dei cittadini
in base al loro status socio-economico o alle caratteristiche personali; all’identificazione biometrica e alla manipolazione cognitivo-comportamentale di ogni individuo.Ad alto rischio saranno, invece, tutti quei sistemi che influenzeranno negativamente la sicurezza e i diritti fondamentali degli individui. Regole ben precise dovranno essere rispettate anche dai sistemi di intelligenza artificiale generativa, i quali dovranno garantire trasparenza e rispettare i contenuti protetti da copyright; e dai sistemi a rischio limitato, che dovranno informare l’utente di avere a che fare con contenuti prodotti dall’AI e permettere di decidere se continuare a interagire con il contenuto o meno.
L’approvazione finale del testo legislativo è fissata per il mese di aprile 2024, trascorsi i venti giorni dalla pubblicazione si procederà poi con l’attuazione delle regole previste. Ad oggi i pareri sulla realizzazione dell’AI sono discordanti. A dimostrarsi contrarie sono principalmente le aziende, secondo le quali regole rigide potrebbero impedire alla tecnologia di progredire.