Negli ultimi tempi, il mondo sta investendo sempre più risorse per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale, solitamente abbreviata AI. L’Europa quindi sta cercando di recuperare terreno per avere disponibilità di sistemi di AI all’avanguardia, rispetto a quelli cinesi e americani già sviluppate.
L’Unione Europea per cercare di recuperare terreno sta cercando di intervenire. Ha presentato l’AI Act, ovvero un accordo politico che ha come riferimento una proposta di legge del 2021 riguardo l’AI, che entrerà in vigore in non meno di 2 anni. Questa legge però non va a sviluppare nuovi software di AI ma va solo a regolamentare il mondo dell’intelligenza artificiale. Fa una selezione di classi di rischio, e dividendole in categorie.
La commissione Europea quindi ha stipulato un pacchetto per avere delle innovazioni dell’AI e per avere aggiornamenti del regolamento EuroHPC, che va ad indicizzare la capacità di calcolo ad elevate prestazioni. Però le leggi Europee sono molto lente rispetto al movimento dell’AI nel mercato mondiale, quindi si è deciso di accelerare il passo facendo creare fere e proprie “fabbriche
di AI“. Quindi si sta iniziando a fare modifiche sulle leggi riguardanti i supercomputer. Si stanno dando per esempio alle agevolazioni all’accesso dei supercomputer, inoltre si punterà a dare supporto allo sviluppo di applicazioni delle AI.Quindi l’AI in Europa sarà “fatta in casa” e lo si comprende anche dai due consorzi CitiVERSE e Alliance for Language Technologies presentati nel pacchetto, che contribuiranno allo sviluppo Europeo. Alliance for Language Technologies presenterà inoltre tra i suoi scopi il principio di sostenere le diversità linguistiche e culturali Europee. Evidentemente le risposte fornite da un AI potrebbero essere estratte da dataset di varie nazioni europee. Quindi ricapitolando, ci sarà una modifica dell’EuroHPC per l’istituzione di due consorzi, la creazione di uno specifico Ufficio per l’AI. Queste modifiche andranno a garantire lo sviluppo in materia di AI.