Tutti gli appassionati di gaming hanno giocato almeno una volta, oppure conoscono bene, Final Fantasy, la serie di videogiochi più famosa.
Final Fantasy, sviluppato da Square Enix a partire dal 1987, durante gli anni ha raggiunto un successo incredibile, tanto da diventare un vero e proprio cult tra i più amanti del genere.
Il fiore all’occhiello di questa serie di videogiochi è senz’altro la narrativa, con storie davvero intricate e interessanti, che hanno saputo tenere incollato il gamer per più episodi senza mai far calare la qualità, grazie a trame innovative e all’introduzione di personaggi ben scritti e caratterizzati.
La trama riesce a unire storia, fantasy e tecnologia in un mix perfetto, che dopo ben 30 anni dal lancio del primo episodio, ha ancora un enorme successo.
Final Fantasy 7 Rebirth: sarà all’altezza dei capitoli precedenti?
Nel 2020 Square Enix annuncia l’uscita di una nuova trilogia, remake del settimo capitolo della serie: Final Fantasy 7.
I fan sono letteralmente in visibilio e accolgono con gioia l’uscita del primo episodio, Final Fantasy 7 Remake, videogioco che vede tornare i vecchi amati protagonisti, Cloud Strife, Aerith Gainsborough, Tifa Lockhart, completamente rimodernati compiere le loro azioni in una futuristica Midgar.
Il 29 febbraio 2024 uscirà il secondo episodio: Final Fantasy 7 Rebirth, ma si può già contare su numerose anticipazioni sui due primi capitoli per farsi un’idea generale.
Il gioco si apre con un filmato introduttivo e se il primo capitolo risulta abbastanza lineare e impostato, dal secondo si aprirà un open world che tanto ha fatto discutere.
Le differenze rispetto al primo capitolo, oltre alla grafica chiaramente molto più moderna, sono principalmente la giocabilità di Sephiroth (il nuovo antagonista), che nel gioco originale non si poteva scegliere e l’esplorazione della città natale di Cloud, Nibelheim.
In generale direi che i personaggi sono migliorati grazie alle nuove tecnologie che permettono interessanti sviluppi, senza però tralasciare la grandezza del passato.