Non siamo di certo nuovi alla problematica delle password che purtroppo vengono scoperte sul web. La sicurezza di queste parole d’ordine viene infatti sottoposta ogni giorno ad attacchi di ogni genere ma a quanto pare ora una tecnologia potrebbe renderle più sicure.
Tramite l’utilizzo di materiali che vanno ad interagire con la luce, l’Istituto nazionale di ottica del consiglio nazionale delle ricerche di Firenze e l’Istituto nazionale di ricerca metrologica hanno tirato fuori un gran risultato.
Le password possono essere realizzate illuminando uno strato sottile di materiale plastico con una luce laser. Da qui ne deriva la modifica delle proprietà grazie all’effetto della luce che, attraversando il materiale, viene riorganizzata in maniera imprevedibile. L’immagine trasmessa permette quindi l’elaborazione di chiavi crittografiche molto più complesse da decifrare.
Il processo per la creazione di queste password e le parole degli esperti
Queste sono le parole da parte di Francesco Riboli, attualmente ricercato presso il Cnr:
“La registrazione della chiave avviene mediante l’estrazione su richiesta invece che tramite la memorizzazione interna. Questo riduce sensibilmente ogni rischio di attacchi informatici. L’impiego di materiali complessi che risultano pertanto riconfigurabili su diverse strutture consente quindi di aumentare la sicurezza della chiave generata.”
Una ricercatrice dell’Inrim, Sara Nocentini, ha voluto dire la sua in merito alla sicurezza di questo nuovo tipo di password:
“Esaminando il contenuto informativo delle password create mediate la tecnologia riconfigurabile su più livelli, siamo riusciti a constatare che queste password presentano un livello di sicurezza nettamente superiore rispetto a quelle statiche usate di solito.”
Quando si parla di “materiali”, si intende quelli che vengono impiegati nella ricerca. Questi presentano una struttura estremamente piccola, praticamente microscopica. Risulta una struttura talmente complessa da risultare immune a qualsiasi tipo di clonazione. In questo modo tali materiali possono essere utilizzati per modificare in maniera rapida tutti gli algoritmi crittografici, basta una luce LED.
Sono stati impiegati dei cristalli liquidi integrati con un colorante e poi dispersi all’interno di un film polimerico molto sottile. Si tratta di un materiale che costa poco e che è molto flessibile, ma allo stesso tempo anche unico nel suo genere e impossibile da riprodurre.