Uno strumento intorno a noi ormai presente nelle giornate che ci accompagnano è senza alcun dubbio internet, la rete digitale che popola tutto il mondo è infatti diffusa globalmente e ci mantiene connessi, ma se vi dicessimo che non è più quella di un tempo e non è più popolata da persone ? Sicuramente noi tutti diamo per assodato che a connettersi tra loro siano le persone, c’è chi però al pensa diversamente, è infatti da un po’ di tempo che ha preso piede una teoria che vede internet essere morto nel 2016, lasciando dietro di sé un deserto digitale popolato non da umani, ma da bot.
Si tratta di una teoria che al netto non ha nessun fondamento e dimostrazione oggettiva ma che trova terreno fertile nel diffuso sentimento che il web non sia più autentico e diretto come un tempo, bensì un costrutto digitale privo di reale presenza umana.
La teoria di cui vi stiamo parlando vede il web popolato da bot o intelligenze artificiali pensate per inondare la rete di informazioni create appositamente per influenzare la visione che il popolo ha del mondo, riempiendo gli utenti di pubblicità, manipolando il discorso pubblico o alterando la percezione politica, in modo da distogliere chi legge dalle proprie riflessioni portandolo a non pensare a se stesso e al mondo con occhio critico personale.
Secondo i sostenitori di questa teoria dunque la quasi totalità del traffico web è legata all’attività dei bot e non più alla genuina interazione umana, cosa che sebbene sia vera lo è solo in parte, infatti l’attività dei bot è in crescita innegabilmente, basti pensare a quelli presenti sui social network, ciò non toglie che la stragrande maggioranza dei contenuti presenti è ancora di evidente fattura umana.
In parole povere questa teoria può essere vista come la descrizione estremificata di un malcontento generalizzato in merito la gestione degli spazi web, ma non realmente descrittoria della realtà.