Open Fiber, con il suo ambizioso piano Italia 1 Giga e il programma BUL per la copertura delle aree bianche, si è proposto di rivoluzionare il panorama delle telecomunicazioni in Italia. Nonostante gli sforzi e le promesse, emergono delle criticità che evidenziano il gap tra progettazione e realizzazione. Nel piano BUL, pensato per portare la connettività anche nelle aree più remote attraverso l’uso sia della fibra ottica (FTTH) che del Fixed Wireless Access (FWA), si riscontrano delle discrepanze significative.
L’FWA, una tecnologia che sembra essere la soluzione ideale per le zone impervie e per le zone non raggiungibili direttamente dalla fibra, sta incontrando ostacoli nella sua implementazione. Secondo i dati riportati nella relazione di Infratel sullo stato di avanzamento del piano BUL al 31 dicembre 2023, Open Fiber ha coperto un totale di 1.788.200 unità abitative con l’FWA, ma sorprendentemente solo 536 clienti risultano essere effettivamente connessi. Questo solleva interrogativi sulla veridicità delle connessioni dichiarate. È plausibile che tutte queste unità immobiliari siano realmente connesse? E se sì, perché così pochi clienti ne stanno effettivamente usufruendo?
Quali sono le verità sulla diffusione della Fibra Ottica?
La situazione ha attirato l’attenzione anche dell’Agcom, che ha presentato un’interrogazione al Governo e al Mimit. Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, ha sollevato dubbi sulla progettazione e realizzazione della rete FWA, considerando che Open Fiber dichiara di averne coperte 1,5 milioni di unità immobiliari, ma registra solo 400 clienti. Questa differenza rilevante fa emergere la possibilità che la rete FWA sia stata progettata e implementata in modo non adeguato, con connessioni dichiarate, sia wireless che con fibra, ma non effettive.
Nonostante le potenzialità dell’FWA e la sua importanza nel ridurre il digital divide, la situazione attuale solleva dubbi sulla sua efficacia nell’ambito del piano di copertura di Open Fiber. La richiesta di assegnare la banda millimetrica residua in banda 26.5 GHz per supportare l’FWA rimane attuale, evidenziando la necessità di trovare soluzioni concrete per migliorare l’accesso alla connettività nelle aree meno servite. Anche considerando che Open Fiber abbia compiuto progressi significativi nella sua missione di portare la connettività tramite fibra in tutto il territorio italiano, è evidente che ci sono ancora sfide da affrontare e problemi da risolvere, soprattutto per quanto riguarda l’efficacia dell’FWA nel raggiungere effettivamente gli utenti nelle aree più remote.