Nell’era degli abbonamenti che permea sempre più settori, dall’intrattenimento ai software, HP, la multinazionale dell’informatica, cerca di introdurre un nuovo concetto nel mondo della stampa: l’abbonamento per l’utilizzo delle stampanti. Questa mossa, tuttavia, non è priva di controversie e sfide.
HP, nota per le sue stampanti, ha già suscitato l’ira dei clienti con precedenti decisioni riguardanti l’utilizzo di inchiostri di terze parti e aggiornamenti software discutibili. Il CEO Enrique Lores ha difeso queste azioni sostenendo di proteggere le proprietà intellettuali dell’azienda. Garantisce inoltre la sicurezza dei clienti, citando il rischio potenziale di malware attraverso le cartucce di inchiostro.
Le accuse di HP riguardanti la sicurezza sollevano domande sulle vere intenzioni dell’azienda. Alcuni critici sostengono che l’azienda possa aver creato il problema dei malware per proporre poi la sua soluzione, rafforzando così il suo modello di business.
La proposta di HP di un abbonamento
per la stampa non è nuova. Con il programma Instant Ink che cerca di convincere i clienti ad aderire a cartucce di inchiostro e toner tramite sconti e una maggiore convenienza nella fornitura. Tuttavia, la strategia ha suscitato reazioni contrastanti tra i consumatori, con molti preoccupati per l’imposizione di ulteriori costi e restrizioni nell’uso delle stampanti.HP sostiene di voler semplificare e rendere più efficiente il processo di stampa per i propri clienti. Alcuni vedono questa mossa come un tentativo di favorire il modello economico dell’azienda a discapito delle esigenze dei consumatori. Conflitti e tensioni tra HP e i suoi clienti sembrano destinati a persistere. Vengono così sollevati interrogativi sul futuro dell’azienda e sulle sue relazioni con la base di utenti, che indubbiamente rappresentano la base su cui è assolutamente necessario appoggiarsi per riuscire a godere di un florido futuro ricco di positività e di successo (quello che ogni azienda va cercando del resto).