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Intelligenza artificiale e armi nucleari: una prospettiva preoccupante

Ormai uno degli argomenti principali dell’ambito scientifico tecnologico è l’intelligenza artificiale e il suo utilizzo.

Da più di un anno, dall’avvento in Italia di ChatGPT, l’IA è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità e probabilmente non ne uscirà mai più.

Accolta inizialmente con molto scetticismo, questa tecnologia continua a far discutere parecchio e a non convincere del tutto.

Il dibattito sul suo utilizzo coinvolge diversi aspetti e se da una parte ci sono degli aspetti innegabilmente positivi come il risparmio di tempo e di risorse, una migliore efficienza, lo sviluppo nei campi medico e ingegneristico e una sicurezza maggiore, dall’altra sorgono ancora delle preoccupazioni.

I punti critici si concentrano principalmente sulla possibile perdita di molti posti di lavoro per alcuni settori, sull’assenza di trasparenza, sulla privacy e sulla responsabilità etica.

Ci sono settori in cui far prendere delle decisioni all’intelligenza artificiale potrebbe causare dei disastri senza precedenti. E di chi sarebbe la colpa?

L’intelligenza artificiale potrebbe prendere decisioni sull’utilizzo di armi nucleari?

In questo periodo si sta assistendo a un’introduzione graduale dell’IA negli ambienti militari e questo ci pone davanti a diversi interrogativi.

Ovviamente in questo momento l’utilizzo di questi sistemi è puramente di supporto e consulenza, ovvero si chiede all’intelligenza cosa ne pensa di un eventuale intervento.

In futuro, tuttavia, si potrebbero progettare dei sistemi in grado di agire da soli, come dei droni che abbiano la possibilità di scegliere se attaccare o meno. Ma è saggio lasciare la decisione finale in mano a una macchina?

Per il momento la risposta sembrerebbe essere di no. Si è notato, infatti, che questi chatbot abbiano una chiara tendenza verso la violenza e la guerra. Durante una simulazione di un conflitto armato con ChatGPT, quest’ultima si è rivelata fin troppo entusiasta nell’utilizzare armi nucleari e attaccare il nemico.

Prima di prendere decisioni di questo tipo bisognerebbe effettuare delle attente valutazioni.

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Federica Iazzi