La tecnologia dell’inchiostro elettroforetico, introdotta nella metà degli anni ’90, ha rivoluzionato il mondo degli schermi elettronici, puntando alla riproduzione della carta stampata con un occhio attento alla leggibilità e ai consumi energetici ridotti, sebbene a scapito della vivacità dei colori. Pur essendo una tecnologia più antica rispetto agli schermi OLED moderni, l’e–ink, come comunemente chiamata, ha mantenuto la sua rilevanza nel panorama tecnologico, specialmente nel settore degli e–book, dove la sua nitidezza e il basso consumo di energia la rendono una scelta preferita.
Per comprendere appieno l’evoluzione degli e-book e dei loro schermi, è necessario tornare indietro fino ai primi esperimenti con la carta elettronica nei primi anni ’70, quando Xerox propose il progetto Gyricon. Questo sistema sfruttava sfere microscopiche bicolore immerse in un liquido dielettrico e disposte tra due membrane plastiche, che, sotto l’azione di un campo elettromagnetico, potevano essere orientate per visualizzare testi e immagini. Questa tecnologia, sebbene primordiale, gettò le basi per lo sviluppo successivo dell’inchiostro elettroforetico.
Ecco come funziona l’e-ink
L’inchiostro elettroforetico, composto da particelle cariche disperse in un liquido dielettrico, ha permesso notevoli progressi nel campo degli schermi elettronici. La miniaturizzazione dell’elettronica ha reso possibile l’implementazione di più elettrodi per pixel, consentendo la visualizzazione di sfumature e una maggiore varietà di colori rispetto alle prime versioni in bianco e nero. Gli e–reader moderni, spesso dotati di illuminazione interna, mantengono comunque un basso consumo energetico e una minore affaticamento per gli occhi rispetto ai tradizionali schermi retroilluminati.
L’ultima frontiera dell’inchiostro elettroforetico è stata quella di introdurre il colore sulla carta elettronica, attraverso l’uso di filtri RGB o particelle di colore per pixel.
Questa tecnologia non è però riservata solo a questo, infatti, trova applicazioni anche al di fuori degli e-book, come nelle etichette elettroniche dei supermercati. Inoltre, sono stati sviluppati vetri oscurabili elettricamente, utilizzati sia in ambito domestico che automobilistico, che sfruttano l’inchiostro elettrofortetico per regolare la trasparenza in base alle esigenze, garantendo privacy e riducendo l’assorbimento di calore.
Un esempio di applicazione futura dell’inchiostro elettrofortetico è rappresentato dai prototipi di pellicole wrap per veicoli, come mostrato da BMW nel 2022. Queste pellicole, in grado di cambiare colore su richiesta, non solo offrono un’estetica personalizzabile, ma anche benefici tangibili in termini di efficienza energetica, riducendo l’assorbimento di calore e aumentando l’autonomia dei veicoli, specialmente quelli elettrici, grazie alla riduzione dei consumi dei sistemi di climatizzazione.