Negli ultimi mesi, il panorama degli originali in streaming ha visto una vivace ripresa, con diverse produzioni che hanno scalato le classifiche di visione. Tra queste, “Un inganno di troppo” su Netflix si è distinta, totalizzando quasi 2,4 miliardi di minuti di visione nella settimana dall’8 al 14 gennaio, posizionandosi al vertice della Top 10 di Nielsen.
Nonostante la concorrenza, “Reacher” di Amazon ha mantenuto una posizione solida, classificandosi terzo con oltre 1 miliardo di minuti visti, e con l’attesa crescita di interesse per il finale della seconda stagione, promette di rimanere un punto fermo nella classifica.
“The Brothers Sun”, alla sua seconda settimana su Netflix, si è affermato al sesto posto con 960 milioni di minuti di visione distribuiti sui suoi otto episodi, segnando un successo significativo per la piattaforma. Altri titoli originali che hanno fatto la loro comparsa nella lista includono “Lift” con Kevin Hart e “Echo” della Marvel, quest’ultima lanciata su Disney+ e Hulu come la serie numero uno, beneficiando del rilascio simultaneo di tutti e cinque gli episodi, una strategia che ha sicuramente influito sulle sue prestazioni iniziali.
Ma torniamo a noi. “Un inganno di troppo”, basata sull’opera di Harlan Coben e sviluppata da Danny Brocklehurst per Netflix, segue la storia di Maya Stern (interpretata da Michelle Keegan), una madre single ed ex pilota militare, che si trova a indagare sull’omicidio del marito Joe Burkett (Richard Armitage), avvenuto in circostanze misteriose simili alla perdita precedente della sorella. Man mano che le indagini si approfondiscono, Maya scopre una verità che collega tragicamente i due eventi, trascinando lei e la sua famiglia in un vortice di pericoli e rivelazioni.
Questa serie ha rapidamente catturato l’attenzione del pubblico con la sua trama avvincente e i numerosi colpi di scena. Grazie a una narrazione intensa e a un finale che lascia senza fiato, “Un inganno di troppo” si è imposta come una delle produzioni Netflix di maggior successo, confermando l’appetito del pubblico per storie complesse e ben costruite, che tengono gli spettatori incollati allo schermo fino all’ultimo episodio.