L’arrivo di nuove produzioni su Netflix spesso genera grande attesa e curiosità, con titoli che rapidamente scalano le classifiche di popolarità. Di recente, questo fenomeno si è verificato con un film post-apocalittico coreano, un’opera dedicata agli appassionati di animazione, e ora si ripete con un film che intreccia romanticismo e suspense. Tra le novità più seguite si segnala “Cenere” (Kül), un film di produzione turca che ha catturato l’attenzione degli abbonati, posizionandosi al secondo posto nella lista dei film più visualizzati.
Cenere: Netflix introduce pellicole turche
Diretto da Erdem Tepegöz e sceneggiato da Erdi Isik, “Cenere” è stato rilasciato sul catalogo italiano il 9 febbraio 2024. La trama ruota attorno a Gökçe e Kenan, una coppia che celebra il decimo anniversario di matrimonio, interpretati rispettivamente da Funda Eryigit e Mehmet Günsür. Il punto di svolta si verifica quando Gökçe scopre una bozza di romanzo intitolata “Cenere”, che diviene per lei fonte di un rinnovato entusiasmo per la vita. Affascinata dalla storia, si reca a Istanbul alla ricerca dei luoghi descritti nel libro e del suo misterioso protagonista, Metin Ali (Alperen Duymaz), verso il quale sviluppa un’intensa attrazione.
Il successo di “Cenere” su Netflix potrebbe essere influenzato dall’interesse crescente del pubblico italiano per le produzioni turche, come evidenziato dal popolare interesse per soap opera quali “Terra Amara” e il fenomeno mediatico Can Yaman. La piattaforma di streaming sembra quindi capitalizzare su un genere che fonde elementi melodrammatici, thriller e erotici, riscontrando un’accoglienza favorevole tra gli spettatori, simile al precedente successo di “365 giorni“, il film polacco con Michele Morrone.
Nonostante “Cenere” abbia suscitato l’interesse del pubblico, non mancano le critiche sia da parte degli esperti sia degli utenti, come dimostra il punteggio IMDb di 4.8/10 basato su 373 valutazioni. Questa divergenza tra popolarità e apprezzamento critico riflette la complessità dei gusti del pubblico Netflix, dove non sempre la qualità artistica determina il successo di una produzione.