L’ultimo caso si è verificato in Pakistan, dove, in occasione delle elezioni nazionali e provinciali dell’8 febbraio, le autorità hanno giustificato la chiusura delle reti mobili. Questo gesto è stato giustificato come un tentativo di prevenire attacchi terroristici contro i seggi. Eppure, secondo quanto riferito da Al Jazeera e monitorato da Netblocks, il blocco delle reti è coinciso con l’apertura delle urne. Dettaglio questo che ha alimentato i sospetti sulle reali motivazioni dietro questa mossa. Con una popolazione di 241 milioni, oltre la metà della quale registrata per votare, il Pakistan ha visto oscurare i suoi canali di comunicazione in un momento critico per la democrazia.
Anche in altri paesi, come le isole Comore e il Senegal, internet è stato disattivato in concomitanza con eventi politici rilevanti
. Nelle Comore, proteste e disordini hanno seguito la riconferma del presidente Assoumani. Mentre nel Senegal, il blocco è stato giustificato come misura estrema per contrastare la violenza online e ha suscitato condanne a livello internazionale.Queste azioni non sono passate inosservate dalle organizzazioni per i diritti umani, che hanno denunciato i rischi per la libertà e l’integrità delle elezioni. Access Now ha condannato fermamente il blocco delle comunicazioni mobili in Pakistan, sottolineando che l’accesso a internet è essenziale per garantire elezioni libere e giuste.
Questi blocchi di internet non sono un fenomeno isolato. In Azerbaijan, ad esempio, il regime dittatoriale dei Aliyev ha ripetutamente limitato l’accesso a internet per controllare la circolazione delle informazioni. Queste azioni, condannate anche dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, minano la fiducia nelle elezioni e aumentano il rischio di violenza.
Con l’avvicinarsi di altre importanti elezioni, come in India e in Bielorussia, le preoccupazioni riguardo all’uso dei blocchi di internet come strumento di repressione politica sono in aumento. Mentre i leader politici si preparano a sfidare le urne, resta da vedere se la libertà di accesso a internet sarà preservata o sacrificata.