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Attenzione agli scontrini tossici: possono essere pericolosi

Secondo una recente ricerca condotta dall’Ecology Center, un’organizzazione nonprofit impegnata nella tutela della salute ambientale, è emerso che un’ampia maggioranza degli scontrini emessi dalle principali catene di negozi e ristoranti negli Stati Uniti, pari all’80%, è contaminata da sostanze chimiche nocive come il bisfenolo A (BPA) e il bisfenolo S (BPS).

Questi composti chimici, utilizzati nella produzione di materiali plastici come il policarbonato, sono noti per le loro proprietà di interferenza ormonale. Questo li rende in grado di essere assorbiti attraverso la pelle umana con facilità. La rilevanza di questa scoperta è estremamente significativa e allarmante, soprattutto considerando che gli scontrini vengono maneggiati quotidianamente da milioni di persone, sia dai consumatori che dagli impiegati.

Scontrini tossici negli USA

Il BPA è stato già associato ad effetti nocivi sul sistema riproduttivo degli animali negli studi di laboratorio. L’impatto sulla salute umana rimane ancora oggetto di ulteriori ricerche. La sua presenza diffusa è stata confermata da test condotti dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti. Questi hanno individuato tracce di BPA

nell’urina della quasi totalità degli americani sottoposti al test. Tali risultati sottolineano l’ampia esposizione a questa sostanza chimica (che è anche responsabile del colore giallastro delle ricevute).

Alcune catene di negozi, consapevoli dei potenziali rischi per la salute, hanno cominciato ad adottare misure per eliminare l’uso di queste sostanze chimiche dalle loro ricevute. Un esempio è Walgreens, che ha annunciato l’intenzione di passare a ricevute prive di fenoli, impegnandosi a eliminare l’uso di sostanze chimiche a base di fenolo, come il BPA o il BPS.

L’Ecology Center raccomanda ai consumatori di evitare di chiedere scontrini stampati quando possibile, o di lavarsi accuratamente le mani dopo averle maneggiate. Inoltre, suggerisce precauzioni specifiche per i lavoratori che sono esposti a queste ricevute con regolarità. Un altro argomento che emerge da questa problematica riguarda la presenza di microplastiche nel sangue umano. Questo dettaglio costituisce un ulteriore motivo di preoccupazione per la salute pubblica. Questo fenomeno è un campanello d’allarme sull’urgente necessità di ridurre l’uso di plastica e di adottare pratiche che siano più sostenibili a livello globale.

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Pubblicato da
Margareth Galletta