Le criptovalute sono un fenomeno che ha spopolato nell’ultimo decennio e che ha riscosso grande successo nel mondo della finanza.
Il termine, composto da due parole, cripto e valuta si riferisce a una valuta che è nascosta, decifrabile solo attraverso delle chiavi di accesso.
Si tratta quindi di una moneta virtuale, non esiste fisicamente e non è possibile trovarla in carta, in metallo né in qualsiasi altro materiale.
La prima criptovaluta è stato il bitcoin sviluppato nel 2009 da una persona nota con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che aveva come obiettivo quello di creare una moneta decentralizzata e che non potesse quindi essere controllata dai governi e dalle amministrazioni.
La tecnologia alla base dei bitcoin, e della maggior parte delle criptovalute, è il blockchain. Un sistema sicuro in grado di registrare ogni tipo di transazione.
La ciptovaluta è una moneta volatile, il che vuol dire che è soggetta a significative variazioni con fluttuazioni dei prezzi che possono essere causate da diversi fattori, come l’andamento dei mercati e l’economia globale.
Ad esempio, per quanto riguarda proprio il bitcoin, la moneta virtuale più famosa ha subito delle notevoli variazioni durante gli ultimi anni e dall’inizio del 2024 ha subito un rialzo del 16%.
Il maggior traguardo di questa moneta è stato raggiunto a novembre del 2021 con quota di 69mila dollari. Al momento invece il rialzo è di 50mila dollari, non troppo distanti, anche in virtù del fatto che sono previste nuove impennate.
Le impennate sono previste grazie a diversi fattori: le consuete previsioni riguardo all’inizio di una sequenza di riduzioni dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, un aumento degli investimenti che ora verrebbe agevolato dai nuovi fondi negoziati in borsa (Etf), e il tanto atteso dimezzamento previsto ad aprile, con il quale verranno appunto dimezzate le ricompense per i miner che coniano i bitcoin.