Una decisione di Amazon Prime Video ha scatenato una valanga di critiche da parte degli abbonati. A partire dal 29 gennaio, in alcuni paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Germania, la piattaforma streaming ha eliminato il supporto a Dolby Vision e Dolby Atmos dal piano standard con pubblicità e ha cambiato strategia per renderlo disponibile solo come opzione a pagamento aggiuntivo, senza pubblicità.
La notizia è emersa dopo che diversi utenti hanno segnalato la mancanza di Dolby Vision e Dolby Atmos durante la riproduzione dei contenuti. Amazon ha confermato la modifica, specificando che queste caratteristiche saranno ora disponibili solo con l’abbonamento non “gratuito”, su titoli rilevanti.
Cosa comporterà la nuova strategia di Amazon?
Questo passo ha provocato una reazione negativa da parte degli abbonati, i quali vedono in questa mossa un aumento dei prezzi mascherato e una mancanza di rispetto verso gli abbonati Prime esistenti. Molti ritengono che Amazon non abbia comunicato la modifica in modo trasparente e che potrebbe portare a azioni da parte di associazioni a tutela dei consumatori. Con le conferme ufficiali, sembra improbabile che Amazon torni sui suoi passi riguardo alla rimozione dei servizi Dolby dal piano con pubblicità. Ora dobbiamo solo capire, con il passare del tempo, se gli utenti saranno disposti a pagare un extra per mantenere l’accesso a queste funzionalità. Tale strategia potrebbe influenzare significativamente la percezione del valore del servizio da parte degli abbonati e potrebbe portare a una rivalutazione delle opzioni di abbonamento.
Dobbiamo considerare che Amazon Prime Video offre comunque una vasta gamma di contenuti. Tra questi troviamo film, serie TV, produzioni originali e altri servizi come la consegna gratuita e veloce degli acquisti su Amazon, accesso a Prime Music e Prime Reading. Questi servizi aggiuntivi potrebbero essere presi in considerazione dagli abbonati nell’valutare se aggiungere o meno l’opzione senza pubblicità per accedere a Dolby Vision e Dolby Atmos. Ciò che è certo è che molti non rinunceranno alle comodità di Prime, ma la reazione non positiva era inevitabile, considerando che gli utenti pagano già una cifra annua o mensile per accedervi e che quindi non è gratuito.