Google continua a sorprendere nel campo dell’intelligenza artificiale, e questa volta il colosso tecnologico ha messo nel mirino gli auricolari.
Dopo il lancio di Gemini come app per Android in alcune regioni, incluso gli Stati Uniti, sembra che Google stia puntando a integrare il suo chatbot anche negli auricolari, trasformandoli in veri e propri assistenti digitali.
Alcuni sviluppatori hanno recentemente scoperto tracce di questa integrazione all’interno dell’app Google per smartphone. Una riga di codice suggerisce la possibilità futura di fare domande vocali all’IA, che potrebbe sostituire l’Assistente Google in una vasta gamma di prodotti e servizi.
Nella versione beta v15.6 di Gemini per Android è stata individuata una stringa che recita. “L’app mobile Gemini sta lavorando per ampliare la disponibilità e renderla accessibile sulle cuffie“. Questo segnale indica chiaramente l’intenzione di Google di portare l’intelligenza artificiale anche sugli auricolari.
Ulteriori conferme emergono dal codice dell’app di Gemini, dove sono stati scoperti messaggi di errore che indicano una sperimentazione
in corso.Nel frattempo, anche Samsung non sta certo a guardare. Il gigante sudcoreano ha recentemente rilasciato un aggiornamento per alcuni modelli di auricolari, tra cui Buds2 Pro, Buds2 e Buds Fe.
Questo aggiornamento introduce la compatibilità con Galaxy AI, l’intelligenza artificiale che debutta sugli smartphone Galaxy S24.
Le nuove funzionalità includono Interprete e Traduzione live, esclusive dei Galaxy S24 fino ad ora. Queste opzioni consentono agli utenti di tradurre in tempo reale una telefonata o una conversazione in due lingue diverse, utilizzando semplicemente le cuffie.
In sintesi, sia Google che Samsung stanno spingendo l’innovazione nell’ambito degli auricolari, integrando tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale per offrire esperienze utente sempre più avanzate e personalizzate.
Con il continuo sviluppo di queste tecnologie, il futuro degli auricolari sembra promettente, con la prospettiva di diventare non solo dispositivi audio, ma veri e propri assistenti digitali portatili.