L’Italia continua a dimostrarsi all’avanguardia nell’ambito delle infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche, come evidenziato dalla recente edizione dello studio condotto da Motus-E. Alla fine del 2023, il numero di punti di ricarica a uso pubblico nel Paese è salito a un impressionante totale di 50.678, segnando un significativo aumento rispetto agli anni precedenti.
La crescita dell’infrastruttura di ricarica è stata particolarmente accelerata nel corso del 2023, con l’installazione di 13.906 nuovi punti di ricarica, di cui 3.450 solo nell’ultimo trimestre. Questo risultato supera nettamente quello dell’anno precedente, confermando l’impegno crescente verso la transizione verso la mobilità elettrica. Un aspetto particolarmente interessante è anche l’aumento delle colonnine ad alta potenza, con il 22% dei nuovi punti installati nel 2023 che donano ricarica veloce e ultraveloce in corrente continua. Un miglioramento significativo della capacità di ricarica delle auto elettriche sul territorio italiano.
La distribuzione delle colonnine di ricarica sul territorio mostra una maggiore concentrazione nel Nord Italia, con la Lombardia in testa alla classifica con 9.395 punti
di ricarica, seguita da Piemonte, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna. Tuttavia, anche il Sud e le Isole stanno facendo progressi, rappresentando il 23% del totale dei punti di ricarica. Anche le autostrade italiane stanno ampliando la loro rete di punti di ricarica con 932 sistemi presenti al 31 dicembre 2023. A livello europeo, l’Italia si conferma in testa per l’infrastruttura di ricarica delle auto elettriche, con 23 punti di ricarica a uso pubblico ogni 100 auto elettriche circolanti.Questi dati superano ampiamente le cifre registrate in Francia, Germania e Regno Unito. Anche considerando solo i punti di ricarica veloci in corrente continua, il nostro Paese è sempre al primo posto. I risultati presentati evidenziano un’impressionante crescita dell’interesse verso le auto elettriche in Italia e la loro diffusione, con lo scopo di aumentare lo sviluppo verso la sostenibilità. Nonostante i numeri incoraggianti, resta molto lavoro da fare per garantire una copertura uniforme su tutto il territorio e continuare a sostenere la transizione ecologica.