Game Pass e PlayStation Plus: chi vince per numero di abbonati? I servizi in abbonamento nel settore dei videogiochi hanno guadagnato una posizione di rilievo nel panorama del mercato con una determinazione sorprendente. Originariamente concepiti per consentire l’accesso ai servizi online sulle console, come nel caso dell’originale PlayStation Plus e del vecchio Xbox Live Gold, tali servizi si sono gradualmente trasformati in veri e propri cataloghi on-demand.

Tra questi, spicca soprattutto Xbox Game Pass. Questo abbonamento, centrale nell’universo Xbox, continua ad offrire, come confermato da Phil Spencer durante un recente podcast ufficiale, tutti i giochi Xbox sin dal giorno del lancio, insieme ai titoli delle terze parti. La strategia, sviluppata su più livelli, prevede il Game Pass Core che sostituisce il vecchio Gold e include una selezione limitata di giochi e i servizi online; il PC/Xbox Game Pass che offre accesso ai giochi on-demand su PC/console; infine, il Game Pass Ultimate che sblocca entrambe le librerie di giochi, i servizi online e la possibilità di giocare in cloud.

Game Pass e PlayStation Plus, a chi tocca il primo posto?

L’accoglienza da parte del pubblico è stata estremamente positiva, come dimostrano i dati comunicati da Spencer che parlano di 34 milioni di abbonati a Game Pass, includendo quelli del Game Pass Core. Questo segna un aumento del 36% rispetto ai dati precedenti, che due anni fa indicavano circa 25 milioni di abbonati.

Ma come si confrontano questi numeri con quelli di PlayStation Plus, un altro popolare servizio di abbonamento console offerto da Sony? In realtà, l’andamento di PlayStation Plus è meno trasparente, poiché Sony ha smesso di divulgare i numeri degli abbonati da oltre un anno. L’ultimo dato disponibile, relativo al quarto trimestre dell’anno fiscale 2022, riportava 47,4 milioni di abbonati, una cifra simile a quella di due anni prima.

Anche PlayStation Plus offre diverse opzioni di abbonamento, simili a quelle di Game Pass, con tier che offrono varie combinazioni di giochi mensili, accesso a una libreria di titoli on-demand e la possibilità di giocare in cloud.

Il futuro di entrambi gli abbonamenti rimane in costante evoluzione. Indipendentemente da quelli che sono i dati rilasciati (o meno) è evidente che i servizi in abbonamento stanno diventando sempre più centrali nell’industria dei videogiochi, offrendo ai giocatori una nuova modalità di accesso ai titoli preferiti.

Articolo precedentePresto i prelievi del sangue avverranno senza aghi?
Articolo successivoAmazon Prime Video: brutte notizie in arrivo per gli abbonati