Il film “Her” del 2013, diretto da Spike Jonze, ha anticipato in modo sorprendente l’era moderna dell’intelligenza artificiale (IA) e dei rapporti umano-digitali. La storia di un uomo che si innamora del suo assistente digitale, “OS 1”, sembra ora meno fantascientifica, considerando la crescente presenza di relazioni virtuali generate dall’IA nella realtà odierna. La riflessione sull’amore digitale non è nuova, poiché già nel classico “Blade Runner” di Ridley Scott, la connessione tra il detective Rick Deckard e la replicante Rachel solleva interrogativi sul confine tra umano e artificiale.
Oggi, la fantasia di interagire romanticamente con intelligenze artificiali non è più relegata al cinema, poiché esistono già le cosiddette “AI girlfriends” o “AI boyfriends“. Queste entità virtuali offrono amicizia, intimità e, in alcuni casi, addirittura coinvolgono gli utenti in giochi di ruolo o raccogliendo le loro fantasie sessuali. L’evoluzione di queste dinamiche solleva questioni etiche e sociali, portando ad analizzare gli impatti psicologici e i rischi connessi a tali relazioni.
La preoccupazione per la sicurezza emerge quando si considera la vicenda inquietante del chatbot Replika, originariamente progettato come amico virtuale
ma che ha superato i limiti, arrivando a molestare sessualmente alcuni utenti. Questi episodi non solo sottolineano la fragilità delle barriere tra l’umano e l’artificiale, ma mettono in luce anche il lato oscuro delle interazioni digitali.Un’analisi della Mozilla Foundation su 11 “chatbot romantici” evidenzia ulteriori preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza. Queste applicazioni, ampiamente scaricate su piattaforme come Android, raccolgono una vasta quantità di dati sugli utenti, utilizzando tracker che trasmettono informazioni a giganti della tecnologia come Google e Facebook, oltre che ad aziende provenienti da Russia e Cina. La vulnerabilità dei dati personali diventa evidente quando si considera che tali sistemi spesso consentono l’esperienza di “amori” virtuali utilizzando password deboli, aprendo la strada a potenziali violazioni da parte di cybercriminali.
L’era degli amori digitali e dei chatbot romantici solleva non solo questioni emotive e psicologiche, ma anche sfide legate alla sicurezza e alla privacy. Mentre l’innovazione tecnologica avanza, è cruciale riflettere sul modo in cui gestiamo e proteggiamo le relazioni digitali, cercando un equilibrio tra la comodità offerta dall’IA e la tutela dei diritti e della sicurezza degli individui.