Il Piracy Shield è un sofisticato sistema che agisce rapidamente per oscurare i siti che trasmettono illegalmente gli eventi sportivi. Il processo inizia con le segnalazioni da parte dei detentori dei diritti televisivi, come DAZN e Sky, alle aziende che forniscono servizi Internet, i cosiddetti Internet Service Provider (ISP). Entro soli trenta minuti dall’inizio dell’evento, il sistema interviene e reindirizza gli utenti che tentano di accedere a queste trasmissioni illegali verso una pagina dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), che informa dell’avvenuto blocco del sito.
Secondo quanto riportato da fonti affidabili, durante un recente fine settimana europeo sono state oscurate ben 114 emittenti illegali. Lo scudo è rimasto attivo anche per gli ultimi turni
della Serie A italiana. Durante quest’ultimi sono stati individuati e segnalati 47 link che permettevano l’accesso illegale ai match. Questi, a loro volta, rimandavano a un totale di 1019 emittenti pirata. Questa azione ha colpito circa 100.000 famiglie. Considerando che ogni nucleo familiare può contare su due o tre spettatori dei match, si stima che il numero complessivo di persone colpite sia di circa 300.000.Un ruolo cruciale in questa battaglia è svolto dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, che collabora strettamente con il Garante delle Comunicazioni. Coloro che utilizzano link illegali per accedere alle partite rischiano di ricevere pesanti sanzioni pecuniarie. Acquistare i cosiddetti “pezzotti” a prezzi notevolmente inferiori rispetto agli abbonamenti ufficiali di DAZN e Sky espone gli acquirenti alla legge sul diritto d’autore. In questi casi le multe possono variare da un minimo di 154 euro fino a un massimo di 5.000 euro in caso di recidiva. La Guardia di Finanza segue anche da vicino le tracce dei pagamenti effettuati per acquisire questi abbonamenti non autorizzati, spesso effettuati tramite carta di credito.