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L’avventura di due turisti bloccati nella natura selvaggia dell’Australia a causa di Google Maps

Marcel Schoene e Philipp Maier avevano pianificato un emozionante viaggio attraverso l’Australia settentrionale, da Coen a Bamaga, con il loro robusto Nissan Navara 4×4 e con Google Maps. La loro avventura però ha preso una svolta inaspettata quando hanno incontrato il primo ostacolo sulla strada. Il guado del fiume Archer era chiuso per allagamento, costringendoli a trovare un percorso alternativo.

Consultando Google Maps per una via alternativa, hanno seguito il suggerimento di attraversare il Parco Nazionale Oyala Thumotang. Ma hanno scoperto presto che il parco era chiuso e inaccessibile, informazione che il noto navigatore non aveva previsto. Nonostante il loro veicolo fosse adatto a terreni accidentati, il Navara si è bloccato lungo il percorso, lasciandoli in difficoltà. La situazione è peggiorata quando hanno scoperto di non avere campo per il cellulare, rendendo impossibile chiedere aiuto.

Google Maps: senza segnale e senza via d’uscita

Riluttanti, hanno dovuto affidarsi nuovamente a Google Maps, che fortunatamente aveva una mappa pre-scaricata e ha suggerito Archer River

come destinazione più vicina. Determinati, hanno deciso di tentare il percorso a piedi.
Dopo 25 km, si sono trovati di fronte a un fiume in piena e sono stati costretti a passare la notte sotto la pioggia.
Al mattino, le acque alte hanno reso impossibile continuare il viaggio. Costringendoli a tornare al veicolo, dove hanno trascorso diverse notti, esaurendo cibo e acqua.

Dopo una disperata ricerca di acqua potabile presso i fiumi, hanno infine raggiunto un aeroporto dove hanno ritrovato il segnale cellulare e chiamato i soccorsi.
Questa avventura ha evidenziato l’importanza di consultare risorse ufficiali prima di viaggiare, specialmente in luoghi remoti, e di non affidarsi ciecamente alla tecnologia per la navigazione.

Questa storia è un monito su quanto sia cruciale pianificare attentamente i viaggi e consultare fonti affidabili prima di avventurarsi in luoghi poco conosciuti.
Anche se l’uso della tecnologia può essere utile, è essenziale non trascurare la preparazione e la prudenza quando si esplorano territori selvaggi e remoti.

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Pubblicato da
Ilenia Violante