La Cina sta attualmente compiendo un passo epocale nel campo dell’ingegneria idroelettrica, inaugurando un nuovo capitolo nella storia del settore. Il paese asiatico si sta impegnando nella realizzazione di quella che sarà la prima super diga al mondo, un progetto ambizioso che sfida i limiti della tecnologia e dell’ambiente. Questa iniziativa, annunciata nel 2021 all’interno del 14° Piano Quinquennale cinese, mira a triplicare la produzione energetica rispetto alla già imponente Diga delle Tre Gole di qualche anno prima.
Quale è l’obiettivo di questa diga?
L’obiettivo della super diga è quello di sfruttare il vasto potenziale energetico presente tra le onde e le scogliere del fiume, conosciuto come Brahmaputra in India, che scorre attraverso il canyon più profondo del mondo. Questo progetto non solo dimostra l’eccellenza tecnologica cinese nel campo della costruzione di dighe, ma si inserisce anche come elemento fondamentale nella strategia nazionale per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060.
Tuttavia, l’eco dell’opera si fa sentire ben oltre i confini nazionali cinesi, suscitando preoccupazioni e tensioni geopolitiche. Le memorie delle oltre un milione di persone sfollate a causa della Diga delle Tre Gole, insieme agli ecosistemi alterati irreparabilmente, sollevano interrogativi sulla sostenibilità di un progetto così imponente. Inoltre, il progetto ha generato apprensione in paesi come India e Bangladesh, che dipendono dalle acque del Brahmaputra. Essi temono che il controllo cinese sul flusso del fiume possa trasformarsi in una leva geopolitica contro di loro.
In conclusione, la costruzione della super diga in Cina rappresenta una sfida tecnologica e ambientale di proporzioni epiche, suscitando riflessioni su temi cruciali come la sostenibilità, la sicurezza idrica e la geopolitica regionale. Il futuro di questa impresa, insieme alle sue implicazioni a livello globale, continuerà senza dubbio a essere oggetto di approfondito dibattito e monitoraggio.