Un team dell’Università di Princeton negli Stati Uniti ha trovato un modo per utilizzare un modello di intelligenza artificiale in grado di prevedere e prevenire le instabilità del plasma durante le reazioni di fusione. La fusione nucleare è stata acclamata come il “Santo Graal” dell’energia pulita e senza limiti. Il merito è del suo potenziale. Può, infatti, produrre grandi quantità di energia senza richiedere combustibili fossili o lasciare traccia di rifiuti pericolosi.
Il processo imita le stesse reazioni naturali che avvengono con il Sole
, tuttavia sfruttare l’energia della fusione nucleare si è rivelato estremamente difficile nel corso degli anni. Nel 2022, un team del Lawrence Livermore National Laboratory in California ha ottenuto il primo ricavato netto di energia con la fusione nucleare, il che significa che sono stati in grado di produrre più energia di quella utilizzata per la reazione. Si trattava solo di una piccola quantità – da far bollire un bollitore – ma ha rappresentato una pietra miliare importante verso il raggiungimento di questo obiettivo su larga scala. L’intelligenza artificiale riesce a riconoscere le instabilità del plasma 300 millisecondi prima che si verifichino: tempo sufficiente per apportare modifiche e tenere tutto sotto controllo.Secondo i ricercatori, questa scoperta potrebbe portare all’adozione su larga scala dell’energia ottenuta dalla fusione nucleare. L’ultima ricerca è stata pubblicata mercoledì sulla rivista scientifica Nature. “Essere in grado di prevedere le instabilità può rendere più semplice l’esecuzione di queste reazioni rispetto agli approcci attuali, che sono passivi”, ha affermato SanKyeun Kim, coautore dello studio. “Non dobbiamo più aspettare che si verifichino le instabilità per poter intraprendere una rapida azione correttiva”.