L’accesso al digitale terrestre è diventato una sfida per molti italiani, con particolare impatto sulle comunità rurali e montane del paese. Secondo un rapporto recente dell’Unione Nazionale Comuni Enti Montani (UNCEM), circa 5 milioni di cittadini italiani continuano a incontrare difficoltà nell’accedere al digitale terrestre della Rai e all’intero bouquet di canali.
Il presidente dell’UNCEM, Marco Bussone, ha evidenziato come questa problematica colpisca in particolare le persone che vivono in aree remote, dove i disservizi nella ricezione del segnale sono ancora diffusi. Queste persone, nonostante paghino regolarmente il canone, si trovano impossibilitati ad accedere ai servizi televisivi pubblici che dovrebbero invece essere inclusi nel digitale.
La situazione è ancora più preoccupante. Secondo i pareri di Bussone, la situazione è peggiorata negli ultimi tempi a causa dello switch off del digitale terrestre e del refarming delle frequenze. Nel 2022, con il refarming del digitale terrestre, le frequenze della banda 700 Mhz
sono state cedute agli operatori telefonici. In quuesto modo hanno ridotto la disponibilità di frequenze e amplificando i problemi di ricezione del segnale. Un’evoluzione che avrebbe dunque dovuto portare benefici non ha fatto altro che peggiorare la situazione.I dati condivisi, nel caso in cui vengano effettivamente confermati, rappresenterebbero una problematica che coinvolge quasi il 10% della popolazione italiana. La soluzione a questo dilemma sembra essere rappresentata principalmente dalla TV satellitare. Questo garantisce una maggiore stabilità del segnale e una copertura più ampia delle aree remote. L’accesso al digitale terrestre continua a essere una sfida per molte comunità italiane, in particolare quelle rurali e montane, cosa che di certo non ci aspetta con le tecnologie moderne. Come risolvere tali disagi? È necessario adottare misure concrete per garantire a tutti un accesso equo ai servizi televisivi pubblici, al fine di evitare che una parte significativa della popolazione rimanga esclusa dalle informazioni e dall’intrattenimento offerti dalla televisione che pur sempre pagano.