L’idea di Google Pay è stata quella di consolidare le funzionalità precedentemente offerte da Android Pay e Google Wallet, permettendo agli utenti di effettuare pagamenti in-store, online e peer-to-peer. Eppure, nonostante gli sforzi dell’azienda, sembra che il servizio non abbia raggiunto il successo sperato.
La decisione di interrompere il servizio negli Stati Uniti è stata motivata dall’obiettivo di semplificare l’esperienza dell’utente. Questo significa che a partire dal 4 giugno, gli utenti americani non potranno più utilizzare l’app per inviare o ricevere denaro. Una volta disattivata, Google intende concentrare gli sforzi su Google Wallet, che continuerà a essere supportato su piattaforme come Android
, Wear OS e Fitbit OS.Questa transizione non è, ovviamente, priva di confusione. Google Wallet, precedentemente incorporato in Google Pay, tornerà ora come un’app autonoma, creando potenzialmente problemi di comprensione per gli utenti. Ciò è particolarmente vero per gli utenti iOS, che non avevano accesso a Google Wallet, ma solo a Google Pay.
Fortunatamente, i servizi di Google Pay rimarranno intatti per gli utenti internazionali (tra cui sono compresi anche gli utenti italiani). Gli utenti americani, invece, dovranno necessariamente adattarsi alla nuova realtà e trovare alternative per i loro pagamenti peer-to-peer.
È importante sottolineare che la chiusura di Google Pay negli Stati Uniti, non preclude agli utenti la possibilità di trasferire i loro saldi dal proprio account Google Pay a un conto bancario. Non potranno più, invece, effettuare transazioni di denaro tramite l’app dedicata. Inoltre, Google Pay continuerà ad essere utilizzato per pagare gli abbonamenti ai servizi di Google, come Google One o YouTube Premium.
Nonostante le incertezze, la transizione verso Google Wallet e altre soluzioni alternative dovrebbe garantire una continuità nei pagamenti digitali, anche se con qualche disagio iniziale.