Per comprendere appieno questa questione, è essenziale esaminare il funzionamento dei moderni smartphone. Sia che si tratti di un dispositivo Android, basato sul sistema operativo di Google, o di un iPhone con iOS, la gestione delle risorse è affidata a sofisticati algoritmi progettati per ottimizzare le prestazioni e prolungare la durata della batteria. Contrariamente alla credenza popolare, chiudere le app in background non rientra nei compiti di questi algoritmi e può persino compromettere il loro funzionamento ottimale.
Immaginiamo di chiudere tutte le app utilizzate frequentemente, come WhatsApp, Facebook e altre. Ciò comporta che quando si desidera riaprirle, il sistema operativo deve impegnarsi maggiormente rispetto al mantenimento delle app in background. In pratica, ciò significa che chiudere le app richiede più risorse di quanto ne consumino se lasciate in background
e pronte all’uso. Questo concetto è stato confermato da esperti del settore, tra cui Craig Federighi, Vice Presidente Senior del Reparto Ingegneria del Software di Apple, che ha smentito la necessità di chiudere le app per preservare l’autonomia del dispositivo.Questo principio si applica anche al sistema operativo Android, poiché entrambi i sistemi operativi utilizzano strategie simili per gestire la batteria e la memoria RAM in modo efficiente ed intelligente. In effetti, secondo le informazioni fornite da Google e Apple sulle loro pagine di assistenza, l’unica ragione legittima per chiudere un’applicazione è se smette di funzionare correttamente, presentando rallentamenti o malfunzionamenti del touchscreen. In casi estremi, se riavviare l’app non risolve il problema, potrebbe essere necessario riavviare l’intero dispositivo o, se del caso, disinstallare e reinstallare l’app problematica.
La pratica di chiudere le app in background è non solo superflua, dunque, ma può anche avere effetti negativi sulle prestazioni e sull’autonomia del proprio smartphone. È importante affidarsi alla gestione intelligente delle risorse implementata nei moderni sistemi operativi, lasciando che il dispositivo faccia il lavoro per cui è progettato senza interferenze esterne.