Recenti studi nel campo della psicologia e della neurobiologia stanno gettando nuova luce sul funzionamento della memoria umana, un complesso sistema che spesso è vittima di malattie devastanti ancora prive di cure efficaci. Uno di questi studi recenti, pubblicato sulla rivista scientifica eLife, si è concentrato sulla comprensione della memoria a lungo termine del cervello umano. Questo tipo di memoria ci consente di ricordare eventi significativi della nostra vita, come i giorni dell’infanzia, le date importanti e le esperienze chiave.
La memoria a lungo termine coinvolge diverse aree del cervello e il suo funzionamento è essenziale per la nostra capacità di ricordare e comprendere il mondo che ci circonda. Ci sono però alcuni individui soffrono di deficit nella memoria a lungo termine, causati da condizioni come la mancanza di attenzione patologica o l’afantasia, un disturbo che impedisce loro di creare immagini mentali tramite il pensiero. Coloro che sono affetti da afantasia spesso incontrano difficoltà nel ricordare eventi recenti o nel mettere insieme diverse informazioni per comprendere una situazione o seguire una narrazione. Questi individui non sono in grado di visualizzare immagini
Gli autori dello studio hanno scoperto che l’afantasia è causata da una connettività anomala tra l’ippocampo, una regione chiave per la memorizzazione, e la corteccia visiva, responsabile della percezione visiva. Tale mancanza di connettività nel cervello impedisce alle persone di creare immagini mentali e influisce sulla loro capacità di memorizzare eventi.
L’ippocampo svolge un ruolo cruciale nel processo di memorizzazione, filtrando i ricordi e inviandoli alle aree del cervello per la memorizzazione a breve o lungo termine. Per comprendere meglio le cause dell’afantasia e l’origine della memoria, gli scienziati hanno utilizzato la risonanza magnetica per studiare il cervello di individui affetti da questa condizione. Hanno osservato una connettività ridotta tra l’ippocampo e la corteccia visiva, confermando l’importanza delle immagini mentali nella memoria a lungo termine.
Secondo gli autori dello studio, la capacità di creare immagini mentali è fondamentale per mantenere una memoria a lungo termine sana e questa abilità è sostenuta proprio dalla comunicazione efficace tra l’ippocampo e la corteccia visiva. Questa scoperta potrebbe aprire nuove strade per lo sviluppo di trattamenti per disturbi della memoria come l’Alzheimer e altre condizioni correlate. Inoltre, potrebbe anche avere implicazioni significative nei campi dell’evoluzione, dell’istruzione e della neuroscienza cognitiva, offrendo nuove prospettive sulla formazione dei ricordi all’interno del cervello e sulla coscienza umana.
Gli scienziati avvertono che l’afantasia colpisce circa una persona su 50 e può essere causata anche da eventi come piccoli ictus o interventi chirurgici al cervello. La ricerca continua su questo argomento è fondamentale per comprendere meglio il funzionamento della memoria e sviluppare trattamenti efficaci per i disturbi ad essa correlati.