Con l’avvento delle auto elettriche, la necessità di conoscere il costo della ricarica diventa sempre più cruciale, e tale spesa non è banale da calcolare, poiché dipende da diversi fattori, come il luogo di ricarica, la potenza delle colonnine e il fornitore di energia elettrica utilizzato. Esploriamo i dettagli di questo argomento per comprendere quanto costa effettivamente ricaricare un’auto elettrica in diverse situazioni.
La variabilità tra i veicoli elettrici è simile a quella delle auto a combustione, con alcune vetture più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ad altre. Ad esempio, la ricarica della batteria da 26,8 kWh di una Dacia Spring costerà notevolmente meno rispetto a caricare una batteria da 100 kWh di una Tesla Model S.
La formula di base per calcolare il costo della ricarica è semplice: costo dell’elettricità (indicato in euro/kWh) moltiplicato per la quantità di elettricità (capacità della batteria o quantità di kWh forniti). E’ importante notare che le batterie raramente vengono caricate completamente o scaricate completamente, per preservare la loro salute nel tempo.
La ricarica alle colonnine di ricarica è il metodo più diffuso ed equiparabile a un distributore di benzina. Le colonnine possono essere a corrente alternata (CA) o continua (CC), con quest’ultima che è più veloce ma solitamente più costosa. Diverse aziende offrono piani tariffari variabili, con sconti per gli abbonati.
Prendendo ad esempio il gestore Enel X Way, il piano base pay-per-use offre tariffe di 0,69 euro/kWh per la ricarica in CA, 0,89 euro/kWh per la ricarica in CC da 22 a 150 kW e 0,99 euro/kWh per la ricarica
in CC da 150 kW a 350 kW. Gli abbonamenti, come il Pay Per Use Premium 10, offrono sconti su queste tariffe, rendendo il costo della ricarica elettrica più conveniente.Tesla Supercharger, con la sua vasta rete, applica tariffe diverse per i veicoli Tesla e quelli di altri produttori. I possessori di veicoli non Tesla possono sottoscrivere un abbonamento per accedere alle tariffe riservate ai clienti Tesla.
Altro gestore, Plenitude + Be Charge, offre soluzioni a consumo, abbonamenti e carte prepagate con sconti progressivi a seconda del livello di abbonamento sottoscritto.
A2A propone abbonamenti E-Moving con diverse opzioni e tariffe a consumo che variano a seconda della potenza delle colonnine.
Ionity, specializzato nella ricarica in autostrada, offre tariffe a consumo con un abbonamento opzionale.
In termini di selezione tra le opzioni, non c’è una soluzione migliore in assoluto, ma dipende dalle esigenze individuali. L’abbonamento può essere conveniente per coloro che effettuano molte ricariche, mentre la scelta tra i gestori dipende dalla compatibilità con le colonnine lungo il percorso abituale.
La ricarica gratuita è un’opzione offerta da alcuni esercizi commerciali o aziende per incentivare l’uso delle auto elettriche. App come Chargemap possono aiutare a individuare le colonnine che offrono ricarica gratuita nelle vicinanze.
La ricarica domestica è solitamente la soluzione più economica, con costi inferiori rispetto alle colonnine pubbliche. Anche l’installazione di pannelli fotovoltaici può ulteriormente ridurre i costi della ricarica a casa.
La scelta del metodo di ricarica dipende dalle esigenze individuali, dalle abitudini di guida e dalla disponibilità di infrastrutture nella zona. La crescente concorrenza tra i gestori potrebbe portare a ulteriori opzioni vantaggiose per gli utenti di veicoli elettrici.