L’Antitrust italiano ha recentemente rivisto la questione dei servizi di taxi nel Paese, concentrandosi sulle città di Roma, Milano, Napoli, Firenze e Palermo, e proponendo correzioni significative per migliorare l’efficienza e la qualità di questo servizio fondamentale. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha emesso richiami a questi comuni in seguito a un’indagine che ha evidenziato diverse criticità.
Una delle principali preoccupazioni è stata la scarsità di licenze taxi rispetto alla domanda, che ha portato a un’elevata quantità di richieste non soddisfatte e a tempi di attesa troppo lunghi. Inoltre, l’Antitrust ha notato una mancanza di iniziativa da parte dei comuni nel richiedere alle cooperative di taxi le informazioni necessarie per valutare la qualità del servizio e correggere eventuali problemi tempestivamente. La rigidità del regime dei turni è stata un’altra critica sollevata.
Nuove direttive per i taxi dall’Antitrust
Oltre alle città precedentemente menzionate, l’Antitrust ha ora incluso anche Firenze e Palermo nella sua attenzione. A Palermo, in particolare, è stata notata una carenza strutturale dell’offerta di taxi e l’assenza di controlli efficaci sui turni. A Firenze, invece, è stata registrata una carenza riguardo ad un adeguato sistema di monitoraggio della qualità del servizio.
Per affrontare queste questioni, l’Antitrust ha proposto diverse misure correttive ai comuni interessati. Primo fra tutti, suggerisce di aumentare il numero di licenze taxi per soddisfare la domanda, superando il limite del 20% imposto dal decreto Asset e accelerando l’adozione di bandi di concorso pubblico per assegnare nuove licenze.
In secondo luogo, sottolinea l’importanza di un monitoraggio regolare della qualità del servizio. Questo può realizzarsi richiedendo alle cooperative di taxi di fornire informazioni utili a questo scopo almeno una volta all’anno e rendendo pubblici i risultati del monitoraggio.
Sono state suggerite anche altre misure, come la regolamentazione delle doppie guide, l’implementazione del taxi sharing e il miglioramento dei turni. Queste iniziative consentirebbero ai tassisti di operare con maggiore flessibilità durante i periodi di picco della domanda. Inoltre, consentirebbero alle amministrazioni comunali di rilasciare licenze temporanee.
Infine, l’Antitrust ha sottolineato l’importanza di adeguare il numero di licenze taxi per veicoli attrezzati per il trasporto di persone disabili. In questo modo sarà possibile garantire un servizio adeguato per questa parte della popolazione.
Le proposte dell’Antitrust mirano a migliorare significativamente l’efficienza e la qualità del servizio taxi in Italia. Attraverso una combinazione di aumenti delle licenze, monitoraggio della qualità del servizio e altre misure correttive mirate il servizio potrebbe registrare un netto miglioramento.