Ad alimentare la scarsa approvazione del nome X vi sarebbero alcune piccolezze alle quali il CEO della piattaforma potrebbe non aver prestato particolare attenzione. Basti pensare che, il dominio twitter.com continua a persistere pur digitando e ricercando x.com.
Come fa notare ilPost.it tenendo conto di alcune considerazioni emerse su CCN, tra le quali le riflessioni Zoe Schiffer, Elon Musk sembrerebbe aver effettuato un cambiamento ingiustificato della brand identity di un’azienda attiva da ben 17 anni, senza proporre sostanzialmente alcuna nuova funzionalità che avrebbe potuto giustificare una tale scelta.
Fatta eccezione per alcune novità introdotte sulla piattaforma in seguito all’acquisizione da parte di Elon Musk, la piattaforma, Twitter o X che dir si voglia, mantiene ben visibile la sua vecchia identità
pur costringendo gli utenti ad adottare nuovi termini per descrivere il suo funzionamento stravolgendo così un vocabolario che negli anni è stato accolto da un numero altissimo di persone.Termini come “tweet” o “retweet“, espressioni come “uccellino azzurro“, sono tutte ben radicate nell’immaginario collettivo degli utenti soliti utilizzare social media e difficilmente potranno essere rimpiazzati dal semplice “post” o dal nome “X” parlando della vecchia Twitter. La stessa azienda, tra l’altro, sembra far fatica nell’accettazione del nuovo marchio e ne danno prova le email inviate agli abbonati Premium, i quali hanno ricevuto comunicazioni di fatturazione nelle quali appariva l’espressione “X (ex Twitter)”.
Il consolidamento del nuovo marchio, dunque, potrebbe aver bisogno ancora di parecchio tempo per poter riscuotere il successo sperato da Musk che, molto probabilmente, dovrà rassegnarsi e accettare la realtà dei fatti fin ad ora emersi e cioè che Twitter sarà sempre Twitter.