News

Bollo auto e canone RAI, gli utenti protestano: possono non pagare

Al momento in Italia sono due le tasse che proprio non fanno dormire gli utenti: il canone Rai e il bollo auto. Solo avendo una televisione che riceve i normali canali satellitari in casa bisogna pagare la prima delle due imposte, mentre per pagare la seconda serve solo disporre di un veicolo. Tutto ciò viene visto come un vero sopruso dai cittadini, che infatti le provano tutte pur di non pagare, talvolta trasgredendo anche la legge.

Il canone ad esempio è una tassa che il Governo esercita in maniera uguale per tutte le famiglie in Italia, mentre il bollo auto viene disciplinato regione per regione. Partendo dal canone Rai, finalmente è stato leggermente diminuito il suo costo annuale, portato da 90 a 70 €. Gli utenti, che lo pagano a rate mensili per 10 mesi, però vorrebbero che fosse abolito. Al momento sono in pochi a poter godere dell’esenzione totale da questo tipo di imposta, almeno stando ai canoni della legge. Le categorie, sebbene qualcuno pensi che siano privilegiate per questo motivo, in realtà non se la passano proprio bene.

Ci sono però alcune categorie che possono evitare di pagare queste tasse, partendo proprio dal canone Rai. Innanzitutto il governo consente a chi ha compiuto il 75º anno di età di evitare assolutamente di pagare la tassa, ma solo se percepisce un reddito inferiore agli 8000 € annui. Lo stesso vale anche per tutte quelle persone che hanno una disabilità o per tutte quelle persone che in casa non hanno una televisione o una radio in grado di ricevere i canali satellitari. Oltre a questo, anche i militari sono esenti da tutto ciò.

Il bollo auto come il canone, può essere non pagato da alcune categorie

Per quanto riguarda il bollo chi possiede un’auto in Lombardia o in Piemonte non paga alcuna tassa per sempre, mentre nelle altre regioni solo per i primi cinque anni. Lo stesso vale anche per coloro che hanno la legge 104 o un’auto storica: in questo caso non si pagherà il bollo auto.

Condividi
Pubblicato da
Felice Galluccio