Molti utenti credono erroneamente che sia sempre necessario chiudere le app attive in background per migliorare le prestazioni dei loro dispositivi. Un recente fact-checking, invece, mette in discussione questa pratica comune, suggerendo che quei pochi minuti spesi per chiudere le app potrebbero essere impiegati in modo più efficace. La convinzione diffusa è che rimuovere le app in background contribuisca a ridurre il consumo della batteria e a rendere il dispositivo più veloce, ma questo presupposto potrebbe essere una leggenda urbana.
Gizmondo, una testata specializzata, ha condotto un fact-checking per analizzare se chiudere sempre le app in background sia davvero utile. Nel corso del tempo, diverse aziende produttrici di smartphone hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali su questo argomento. Nel 2016, Craig Federighi, un dirigente del team di software engineering di Apple, ha confermato che chiudere le app non contribuisce a migliorare la durata della batteria. Secondo Federighi, le app in background rappresentano solo uno screenshot delle piattaforme precedentemente aperte, funzionando come scorciatoie per tornare rapidamente alle applicazioni.
Per quanto riguarda Android, Gizmondo sottolinea che il meccanismo delle app in background può variare rispetto a quello di Apple. Chiudere
un’app in background su Android e poi riaprirla potrebbe comportare un maggiore consumo di batteria rispetto a mantenerla in sospeso.Un altro aspetto da considerare è la privacy. Le app in background possono continuare a raccogliere informazioni dallo smartphone, e chiuderle potrebbe non essere sufficiente per garantire la sicurezza dei dati. Per proteggere la privacy, è necessario non solo chiudere l’app ma anche disattivare gli aggiornamenti in background delle diverse applicazioni.
La disattivazione di questa funzione può essere eseguita tramite le impostazioni dello smartphone. E’ importante notare che alcune app potrebbero richiedere che questa funzione rimanga attiva, come nel caso di WhatsApp, dove disabilitarla potrebbe impedire la ricezione di messaggi a meno che l’app non sia aperta. Per molte altre app, è possibile decidere di disattivare gli aggiornamenti nascosti per preservare la batteria e la privacy.
Il mito di dover chiudere sempre le app in background per migliorare le prestazioni dei dispositivi è messo in discussione, suggerendo che una gestione oculata delle impostazioni, basata sulle reali esigenze dell’utente, potrebbe essere più efficace. Considerare attentamente le peculiarità del proprio dispositivo e delle applicazioni utilizzate può contribuire a ottimizzare l’esperienza senza dover impiegare tempo prezioso nella chiusura sistematica delle app attive.