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Ex ingegnere Google accusato: rubava informazioni per la Cina

Un’inchiesta che ha scosso fortemente il mondo della tecnologia. L’indagine ha portato all’arresto di Linwei Ding. Si tratta di un ex ingegnere informatico di Google, accusato di aver rubato segreti commerciali legati ai progetti sull’intelligenza artificiale mentre lavorava segretamente per due società con sede in Cina. Associated Press ha lanciato l’annuncio successivamente confermato dal Dipartimento di Giustizia, gettando luce su un caso che coinvolge il furto di tecnologia e la sicurezza nazionale.

Gli agenti hanno arrestato Linwei Ding in California e ora affronta quattro capi d’accusa. Tra questi spicca il furto di segreti commerciali federali, reato punibile con fino a 10 anni di carcere per ciascun capo d’accusa. L’FBI, rappresentata dal direttore Christopher Wray, ha sottolineato la serietà del caso, evidenziando come gli affiliati di aziende cinesi siano disposti a compiere estese operazioni di spionaggio per ottenere l’innovazione americana, specialmente se proviene da aziende come Google.

Spionaggio cinese in Google per le informazioni sull’intelligenza artificiale

Il procuratore generale Merrick Garland ha espresso preoccupazione per le implicazioni sul fronte della sicurezza nazionale e ha messo in guardia sullo spionaggio cinese, soprattutto quando coinvolge tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale. Questo episodio solleva interrogativi sulla vulnerabilità

delle grandi aziende tecnologiche americane ai tentativi di furto di proprietà intellettuale da parte di attori stranieri. Da parte di Google, non sono stati rilasciati commenti ufficiali sulla vicenda, lasciando spazio a speculazioni e domande sui misure di sicurezza interne e sui protocolli di controllo dell’accesso ai dati sensibili.

Mentre Google affronta questa crisi di sicurezza, la società ha annunciato un nuovo programma per gli sviluppatori che non utilizzano il Play Store, seguendo l’esempio di Apple con Core Technology Fee. Tale annuncio può essere interpretato come un tentativo di concentrarsi sulle innovazioni nel settore degli sviluppatori, un modo per distogliere l’attenzione dai problemi legali e di sicurezza che attualmente affronta l’azienda.

Il caso dell’ingegnere Google accusato di spionaggio industriale in favore della Cina getta una luce su una minaccia sempre presente nel mondo della tecnologia. Ora, l’industria tech è chiamata ancora una volta rafforzare le misure di sicurezza e a rimanere vigile contro ogni forma di minaccia.

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Pubblicato da
Rossella Vitale