Il fenomeno delle scosse elettriche, una manifestazione comune nella nostra vita quotidiana, ha da sempre suscitato interrogativi tra gli scienziati, in particolare riguardo alla possibilità che queste scosse possano scatenare incendi. Sebbene la maggioranza degli incendi sia attribuibile a cause non naturali, con il crescente problema del surriscaldamento climatico, la questione diventa più complessa, richiedendo un’analisi approfondita.
La scienza dietro il pericolo inaspettato
Per risolvere questo enigma, gli studiosi si sono concentrati sulla triboelettricità, un fenomeno fisico che si verifica quando due superfici con cariche opposte si strofinano, scambiandosi elettroni reciprocamente. Questo processo, noto a tutti nel quotidiano quando pettiniamo i capelli o strofiniamo un oggetto con un tessuto, comporta l’accumulo di energia elettrostatica che cerca di liberarsi.
Il fulmine, un esempio estremo di scossa elettrica in natura, è generato da nuvole temporalesche che accumulano cariche elettriche, rilasciandole poi con una potenza impressionante, capace di carbonizzare materiale vegetale inerte. Questi fulmini rappresentano uno dei pochi eventi naturali che possono scatenare incendi.
A confronto, l’energia statica accumulata dall’uomo, sebbene di diversi ordini di grandezza inferiore rispetto ai fulmini, può comunque provocare scintille abbastanza potenti da innescare disastri. Incendi causati dall’elettricità statica generata dall’uomo spesso si verificano quando vapori e gas combustibili sono diffusi nell’aria, come nel caso delle pompe di benzina, come spiega Mark Lambert, direttore della West Virginia State Fire Training Academy.
Scintille e incendi
Quello che spesso trascuriamo è che accumuliamo continuamente energia sui nostri vestiti, fungendo da “pile ambulanti“, pronti a generare microscopiche scintille in situazioni a rischio. I pompieri consigliano, ad esempio, ai gestori delle pompe di benzina di toccare le portiere delle auto a mani nude per scaricare in modo sicuro l’elettricità statica, evitando così il pericolo di accumulare elettroni nei vestiti. Le gomme delle auto e i tettucci metallici impediscono che questa energia extra si disperda nell’aria o a terra.
In situazioni di incendio, i pompieri utilizzano astutamente l’acqua bagnata, arricchita con agenti chimici, per spegnere le fiamme in modo più efficace. Questo trucco specifico dimostra come la comprensione e la gestione dell’energia statica siano essenziali per prevenire incendi e limitare danni potenziali. In un mondo in cui l’elettricità statica è una presenza costante, la consapevolezza e la prevenzione giocano un ruolo chiave nella nostra sicurezza quotidiana.