Nel primo semestre del 2023, YouTube ha elaborato 980 milioni di rivendicazioni Content ID, registrando un aumento del 25% rispetto all’anno precedente.
Con questa tendenza in crescita, presto si raggiungerà il miliardo di rivendicazioni di copyright Content ID ogni sei mesi, equivalenti a oltre due miliardi di rivendicazioni ogni anno. In termini di prospettiva, considerando che il mondo attualmente conta circa cinque miliardi di utenti Internet, questo significherebbe che il 20% dell’intera popolazione di Internet riceverebbe due denunce di copyright per persona ogni 12 mesi. Un dato rilevante, considerando che YouTube ha già circa due miliardi di utenti attivi.
È interessante notare che, nonostante le enormi cifre, i video rivendicati Content ID rimangono online, evitando la necessità di segnalarli alla Commissione Europea, un requisito per le grandi piattaforme ai sensi del nuovo Digital Services Act dell’UE.
Quando Google e altre piattaforme online adottano azioni come la restrizione o la rimozione di contenuti sotto copyright in risposta a un avviso di rimozione ai sensi dell’articolo 16, devono inviare informazioni chiare sotto l’articolo 17 agli utenti interessati. Queste “dichiarazioni di motivazioni” devono anche essere inviate alla Commissione Europea, e comprendono la base legale del reclamo, la base legale della rimozione del contenuto e vari dettagli aggiuntivi.
Attualmente, solo 16 grandi piattaforme online sono tenute a fornire alla CE queste informazioni. Nel dicembre 2023, solo cinque submitter avevano inviato 25,8 milioni di avvisi SOR a settimana, raggiungendo un totale storico di 710 milioni quando sommati tutti gli avvisi di tutti i submitter.
Da allora, la situazione è cambiata notevolmente. Nel giro di 24 ore, la CE
ha registrato errori nel sistema in risposta alle richieste, suggerendo un’enorme ondata di report inviati da Google, che potrebbero essere responsabili del cambiamento. In particolare, sembra che Google abbia presentato oltre 14,4 miliardi di SOR alla Commissione, un aumento incredibile rispetto al passato.
L’azione senza precedenti di Google sembra essere principalmente volontaria e mira a colpire miliardi di inserzioni sulla piattaforma Google Shopping e contenuti non conformi su Google Play. Tra i dati analizzati, si stima che Google abbia presentato fino a 13,5 miliardi di avvisi alla Commissione, spesso citando violazioni dei termini di servizio commesse dagli inserzionisti.
Il legame tra questa azione massiccia di Google e il caso antitrust pendente in Europa resta sconosciuto. Dopo la multa di 2,4 miliardi di euro inflitta dalla CE a Google per abuso di posizione dominante, le azioni della società sembrano svolgersi in un contesto di crescente tensione.
In questo contesto, l’UE si trova a gestire una mole eccezionale di dati, con oltre 14,4 miliardi di SOR segnalati. L’enorme numero di segnalazioni di Google include oltre 208.000 report relativi a Google Play e App, con molti di essi che citano il ‘Copyright‘ come ‘base legale invocata‘.
In sintesi, questa straordinaria attività di segnalazione da parte di Google, sebbene volontaria, solleva domande su come l’azienda stia gestendo la conformità e se questa massiccia azione sia collegata o meno alla pressione dell’antitrust. L’effetto diretto di queste azioni sulla stabilità del settore e sulla fiducia dei consumatori è ancora incerto, ma sicuramente rappresenta un cambiamento significativo nel panorama digitale.