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Google come Apple: in arrivo nuove commissioni per gli sviluppatori

Dopo l’entrata in vigore del Digital Market Act, il decreto europeo che ha obbligato per intenderci Apple ad attivare il sideloading su iOS 17.4, Google ha deciso di rispondere rimodulando le commissioni per gli acquisti in app per gli sviluppatori che dunque dovranno essere corrisposte a Google, uniformandosi un po’ a quanto fatto da Apple in precedenza, vediamo a quanto ammontano ora.

 

Google modifica le commissioni

Acquisti in-app tramite sistemi di pagamento Google:

  • Fino a 1 milione di euro di fatturato: 12% di commissione
  • Oltre 1 milione di euro di fatturato: si applica una maggiorazione alla parte eccedente il milione:
    • 12% di commissione per la prima parte del fatturato fino a 1 milione di euro
    • 27% di commissione per la parte di fatturato che supera 1 milione di euro

Abbonamenti ricorrenti: Per gli abbonamenti a cadenza regolare invece il fatturato non viene più considerato:

  • 12% di commissione se si utilizza il sistema di pagamento di Google
  • 3% di commissione con un sistema di pagamento alternativo

Acquisti tramite sistemi di pagamento alternativi:

  • Commissione di acquisizione iniziale: giustificata da Google per la facilitazione nell’acquisire nuovi utenti offerta dal Play Store:
    • 10% per gli acquisti in-app
    • 5% per gli abbonamenti
  • Commissione per i servizi in corso: Un corrispettivo da pagare per i servizi offerti dal Play Store come parental control, sicurezza e prevenzione frodi:
    • 17% per gli acquisti in-app
    • 7% per gli abbonamenti

Dopo due anni però, gli sviluppatori possono disattivare la “commissione per i servizi in corso” con il consenso esplicito degli utenti cosa che però renderà i servizi aggiuntivi offerti da Google Play non più disponibili.

In definitiva si tratta di un lastricato labirinto di commissioni ben strutturato che non avrà fatto piacere agli sviluppatori che dunque dovranno corrispondere a Google una discreta somma ogni mese, anche il CEO di Epic Games ha espresso il suo dissenso in merito definendo le politiche dell’azienda come dannose, vedremo come andrà a finire.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve