Come ben sappiamo nel mondo dei chip le varie aziende man mano che stampano su piastre di silicio i loro circuiti integrati a seconda del tipo di architettura che adoperano usano la descrizione in nanometri per esprimere le dimensioni dei transistor montati nel chip, attualmente siamo arrivati ad utilizzare un nodo a 3nm (un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro).
Samsung sembra aver attuato una scelta di marketing proprio inerente tale descrizione, infatti sembrerebbe che a seguito del passaggio di Intel ai 2nm, ha infatti ricevuto il primo macchinario per stampare a quella dimensione, che Samsung riceverà solo tra sei mesi, l’azienda coreana abbia voluto rinominare il suo processo SF3 in SF2, dunque in 2nm, sebbene nel pratico non cambi nulla.
In sostanza Intel ha ricevuto il TWINSCAN EXE:5200, che però Samsung non avrà prima dei prossimi 6 mesi, di conseguenza solo per restare in linea con la nomenclatura della Intel Foundry ha deciso di cambiare nome, cambiare nm infatti avrebbe obbligato poi tutti coloro che Samsung rifornisce a rivedere le proprie architetture.
Ed effettivamente Samsung ha dovuto ripetere le stipule dei contratti proprio a causa di questo cambiamento di nome come dichiarato appunto dal report: “Siamo stati informati da Samsung Electronics che [il nome] della seconda generazione a 3 nm sarà cambiato in 2 nm. L’anno scorso avevamo stipulato un contratto con Samsung Foundry per la produzione sul nodo a 3 nm di seconda generazione, ma recentemente abbiamo rivisto il contratto per cambiare il nome in 2 nm“.
Sebbene possa far storcere il naso la non coerenza tra nome e reali dimensioni, si tratta di una pratica abbastanza diffusa per mantenere una nomenclatura omogenea e coerente, in passato anche Intel aveva modificato il nome del suo processo produttivo per mettersi “visivamente” al passo con Samsung e TSMC, dunque nulla di nuovo.