Tutto è iniziato alla fine di agosto dello scorso anno, quando sono emerse le prime segnalazioni riguardo questo lago temporaneo. La formazione del lago è stata attribuita alle forti piogge portate dall’uragano Hilary, un evento meteorologico insolito per la regione desertica della Death Valley. L’accumulo di 38 millimetri di pioggia in soli tre giorni è stato un evento straordinario, considerando che la media annuale si aggira intorno ai soli 50 millimetri.
La sorpresa maggiore è giunta quando le acque del lago si sono rivelate abbastanza profonde da consentire l’attività di kayak, un’esperienza unica e irripetibile nella desolata landa della Death Valley. La gioia dei visitatori è stata però di breve durata.
Una serie di forti venti, che hanno coinvolto la zona dal 29 febbraio al 2 marzo, ha drasticamente modificato il paesaggio del lago. I venti hanno spinto le acque verso nord, allargando il lago ma abbassandone il livello
. Questo cambiamento ha reso impossibile la navigazione, costringendo le autorità del Parco Nazionale della Death Valley a chiudere l’accesso al lago per motivi di sicurezza e per preservare l’integrità del paesaggio.Nonostante la sua fugace esistenza, il Lake Manly ha continuato a intrigare i visitatori e gli studiosi. Le immagini del lago e le condizioni del terreno circostante sono state attentamente documentate. Questo fenomeno ha fornito dunque un’opportunità unica per comprendere i processi naturali che plasmano la Death Valley.
Gli esperti del Parco Nazionale della Death Valley prevedono che i resti del Lake Manly saranno visibili fino ad aprile. Ma è probabile che scompariranno completamente con l’arrivo dell’estate. Nel frattempo, i visitatori sono invitati a rispettare le regole del parco e a seguire i percorsi designati per evitare danni al fragile ecosistema circostante.
Secondo quanto dichiarato da Abby Wines, ranger del Parco Nazionale della Death Valley la persistenza del lago per così tanto tempo è stato sorprendente, ma allo stesso tempo la sua scomparsa è inevitabile.