Nel corso delle prossime 24 ore, un residuo di quasi 3 tonnellate proveniente dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è previsto rientrare nell’atmosfera terrestre, suscitando l’attenzione dell’Ufficio Federale per la Protezione Civile e l’Assistenza nelle Catastrofi, National Warning Center 1, di Bonn, Germania.
Nel marzo 2021, la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) aveva scartato questo oggetto spaziale, noto come Exposed Pallet 9 (EP9), contenente vecchie batterie al nichel-idrogeno. Il suo rientro imminente solleva interrogativi significativi sulla gestione dei detriti spaziali e sulla sicurezza ambientale nello spazio.
Il percorso dell’EP9 sulla Terra
L’EP9, con un peso simile a un SUV di notevoli dimensioni, è stato progettato per rientrare nell’atmosfera terrestre tra i due e i quattro anni dal suo lancio. Nell’ambito di questo rientro, esistono preoccupazioni sulla possibilità di frammentazione, potenziali fenomeni luminosi o addirittura l’emissione di “boom sonici“. Sebbene il National Warning Center 1 di Bonn abbia indicato che la probabilità di impatto con la Germania o altre nazioni europee è al momento molto bassa, monitoreranno attentamente la situazione e forniranno aggiornamenti tempestivi in caso di aumento del rischio.
Durante una passeggiata spaziale degli astronauti, essi hanno originariamente effettuato il rilascio dell’EP9, sostituendo sei unità di ricambio Orbitali (ORU) di batterie al litio-ione alle vecchie batterie nichel-idrogeno della ISS. Questo evento mette in evidenza la necessità di una gestione più attenta dei rifiuti spaziali e delle procedure di smaltimento.
Dubbi sulla gestione dei detriti spaziali
L’imminente rientro solleva nuovamente la questione delle politiche di eliminazione dei rifiuti spaziali, chiamando in causa agenzie spaziali internazionali come la NASA. Potrebbe essere necessario rivedere tali politiche per garantire uno spazio più sicuro e sostenibile, dove la gestione dei detriti, come quello dell’EP9, è fondamentale per evitare potenziali rischi e collisioni con aree abitate sulla Terra. La situazione evidenzia la necessità di un approccio più responsabile nella gestione degli oggetti abbandonati nello spazio, affinché non solo garantiscano la sicurezza, ma preservino anche la sostenibilità del nostro ambiente orbitale.