Questo repentino abbandono solleva interrogativi sul futuro della relazione tra il tennis e il mondo dello streaming. Mentre alcuni vedevano in questo approccio una possibilità di rinvigorire l’interesse per il tennis, la realtà ha dimostrato che le aspettative non sono state soddisfatte. La serie “Break Point”, nonostante due stagioni, non è riuscita a raggiungere gli standard di qualità e coinvolgimento attesi, né è riuscita a generare un impatto significativo sul pubblico.
L’idea iniziale di portare il tennis su una piattaforma di streaming di successo come Netflix sembrava promettente, specie considerando il desiderio di ampliare il pubblico dello sport. I risultati ottenuti però sono stati deludenti
.Questo fallimento non è solo una delusione per gli appassionati del tennis. Infatti, solleva anche domande più ampie sull’adattabilità dello sport al formato del docu–drama. Mentre altre discipline sportive hanno avuto successo con questo approccio, il tennis sembra presentare sfide uniche che non si prestano facilmente a questa modalità narrativa. La natura individuale e psicologica del tennis, contrapposta alla spettacolarità di sport come la Formula 1 o il basket, richiede un trattamento narrativo diverso. E probabilmente è stato proprio questo che la serie non è riuscita a cogliere.
Inoltre, la mancanza di personalità eccentriche nel mondo del tennis potrebbe aver contribuito alla mancanza di coinvolgimento del pubblico giovane. La serie “Break Point” sembra non aver catturato né l’interesse degli appassionati già a conoscenza delle dinamiche del tennis, né quello dei potenziali nuovi fan.
Questa esperienza del tennis su Netflix ha lasciato molto a desiderare e solleva importanti questioni sull’adattabilità dello sport al mondo dello streaming. Resta da vedere se ci saranno ulteriori tentativi di riaccendere la fiamma, o se questo sarà l’unico capitolo breve.