L’Intelligenza artificiale (IA), via via sviluppandosi, è entrata sempre più a far parte della nostra realtà. Il suo utilizzo ha subito una scissione tipica di ogni strumento: proprio ed improprio. Un recente episodio pone luce su quest’ultimo aspetto, sollevando questioni morali ed anche legali.
In Florida le autorità hanno incriminato due giovani ragazzi per aver generato e poi condiviso foto deepfake contenenti nudità. Ad aggravare l’accusa è la rappresentazione esplicita dei compagni di scuola, anche loro minorenni. Il caso avrà quindi implicazioni legali.
Gli studenti, di appena 13 e 14 anni, hanno pagato subendo per ora un accusa di reato di terzo grado (seguendo le leggi della Florida) che va a punire la diffusione di immagini esplicite, anche modificate con IA, creando episodi di deepfake senza che la vittima abbia dato il suo precedente consenso. L’episodio ha poi anche portato alla sospensione dei due dalla loro scuola e l’avvio dell’indagine della Polizia di Miami.
Purtroppo il fenomeno della creazione di immagini simili realizzate attraverso l’intelligenza artificiale da parte di ragazzini diventa sempre più una problematica seria
e diffusa non solo negli Stati Uniti. Questo dimostra l’impellenza nel dover generare una legge federale apposita studiata propriamente per i nudi deepake senza consenso. Ora sta alla Florida decidere come gestire in autonomia l’incidente e prendere provvedimenti che influenzino il futuro dell’impatto dell’utilizzo improprio dell’IA in casi di revenge porn o abuso sessuale di minori.L’ordine lanciato sull’IA nell’autunno scorso da Joe Biden ha intanto invitato le agenzia a studiare nel dettaglio l’uso di tale tecnologia in questi ambiti. Anche se il Congresso non ha attualmente approvato ancora la legge sul deepfake associato alla pornografia, forse il DEFIANCE Act presentato da poco da entrambe le camere potrebbe fare finalmente la differenza, sintomo di una maggiore consapevolezza nei confronti di questa grave problematica. Intanto coloro che abitano in Stati senza leggi “protettive” stanno cominciando ad agire autonomamente in modo legale per avere la loro giustizia, dando una spinta in più alla lotta contro l’abuso sessuale.